Capitolo 26 - Lacrime

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Lucius non riuscì tempestare di pugni la porta dell'Ufficio del Preside.

Questa si aprì non appena Lucius vi appoggiò il pugno.

Silente, un bagliore vivido di fuoco nello sguardo, quasi lo tirò dentro.

Lucius si ritrovò nello studio del preside. L'unico cambiamento era il fuoco nel caminetto. Sembrava più grande, più luminoso. Quel bagliore arancione aveva qualcosa di così confortante che Lucius si sentì invaso dal sollievo. Ricadde seduto sulla sedia di fronte alla scrivania di Silente.

Silente lo osservava in silenzio. Si era seduto comodamente. Il Preside indossava la camicia da notte - ampia, calda e fluttuante - ma aveva l'aria di chi non é andato a letto affatto.

Lucius Malfoy non sapeva che altro fare, se non parlare per primo.

Non aveva scelta.

Non avrebbe mai e poi mai potuto scrivere a suo padre di quello che gli era appena successo.

"Io..."

E gli disse tutto. Dal momento in cui aveva trovato Igor Karkaroff nella Sala Comune di Serpeverde, fino a quando il mago era fuggito via con il braccio sanguinante. Gli parlò anche del tatuaggio che lo aveva fatto stare così male.

Silente lasciò che le parole rotolassero via nella notte. Il crepitio del fuoco li cullava. Là dentro persino la tempesta che infuriava al di là dei vetri sembrava solo un bizzarro Incantesimo applicato alle finestre, un fatto senza sonoro.

"Si fanno chiamare Mangiamorte. Quello é il loro marchio."

"Mangiamorte?"

"Esattamente. Avrai sentito parlare di Lord Voldemort?"

Lucius rimase sbigottito. Si riferiva all'oratore?

"Si."

Lord Voldemort aveva un nome bizzarro, era colto, bello, preparato e sedicente Purosangue. Non aveva soldi. Uno spiantato, ma affascinante. Un diamante sbucato dal nulla, un bardo dal cuore ardente che Abraxas amava citare di tanto in tanto.

Non uno dei soliti politici del Ministero, solo un giovane e brillante mago che amava le sacre ventotto e capiva l'importanza di preservare puro il sangue magico.

Ma quello era stato almeno tre anni prima. Il Poeta - come lo chiamavano a volte alcuni - era sparito.

"Non si sente parlare dell'Oratore da almeno tre anni, Signore. Credo che una volta lui e mio padre siano stati a cena insieme."

Ora Albus Silente lo fissava intensamente.

"Lord Voldemort é tornato nel paese."

Lucius si sentì come intento a studiare il mondo da un cannocchiale rovesciato.

Forse era stato il gesto della mano con cui Silente aveva abbracciato lo spazio, indicato le finestre nere di pioggia. Forse addirittura il  tono della sua voce.

"Egli intende portare avanti i suoi ideali fino in fondo. Sapevo, naturalmente, che lui e tuo padre si sono incontrati qualche volta a cena. Lord Voldemort ha sempre avuto in mente un inizio brillante. Come vedi, questo é un inizio in grande stile."

Lucius Malfoy degutì.

"Come... che cosa c'entra questo con ciò che ho fatto?"

"La tua saliva, così come il resto del tuo corpo e dei tuoi liquidi, respinge la Magia Oscura. Posso affermare con certezza che ciò dipende dalla tua ascendenza materna, Lucius."

L'erede d'autunno - Lucius Malfoy, una storia diversaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora