Intermezzo

81 6 0
                                    


Non durò molto. Esauriti i comandi, Lucius perse interesse per la cosa, che diventò alquanto buffa, a dire il vero. Non durò molto ma sarebbe stato vissuto diversamente se Potter fosse riuscito a regalargli piacere, invece era come se mancasse clamorosamente il bersaglio.

Unfh unfh e unfh ed ancora unhf, era come tenere per le spalle una grossa bestia poco senziente.

Il suo potere non si era allentato, ma era solo Potter a sentirne gli effetti. Black restò curvo su di loro, non interagì.

Potter menò poche dozzine di colpi prima di crollare. Un fatto veloce, forse fin troppo frenetico.

Poi si ritirò immediatamente, battendogli una specie di colpetto sul ginocchio pallido.

Lucius chiuse le cosce, lasciandole ricadere di lato.

Potter, che evidentemente se ne fregava della punizione, dei registri e di tutto quanto non fosse rimettersi in piedi, raggiunse la porta, la sbloccò ed uscì.

* *

Lucius si sentiva placido, non debole. Scavato e sporcato forse erano i termini che maggiormente avrebbero fatto al caso suo.

Recuperò i suoi abiti e se li rimise addosso, ricomponendosi come meglio poteva.

Poi, anche se sarebbe stato contro le regole, recuperò con un colpo di bacchetta il disastro tutto intorno.

Non stava facendo caso a Black, che era in piedi alle sue spalle.

Beh, per quel giorno avevano fatto poco - d'altronde la punizione durava una settimana - poco a mano, per lo meno.

"Non ti preoccupare, noi siamo sempre in punizione. Dippet dice di controllare, ma non controlla."

Lucius, per nulla rassicurato dalla spiegazione del Grifondoro, fece per risolvere la cosa con l'incantesimo che usava per trascrivere i temi in bella. Sirius gli prese il polso.

"No. Dippet se ne accorge, quando non é scritto a mano."

Lucius abbassò il braccio e si voltò lentamente a fronteggiarlo.

"Potter prende e se ne va così?"

Sirius ammiccò.

C'era una luce interessata e lucida nel suo viso. Lucius lo sentì avvicinarsi ancora e realizzò che il suo corpo era languido, strano, bruciava là dove Potter lo aveva...

"James é la disperazione di Dippet. Però non credo che Dippet gli abbia rotto il naso."

Lucius ammutolì.

Sirius alzò le sopracciglia scure e ben disegnate, uno sguardo serafico sul ragazzo pallido e biondo.

"Eh già. Ieri sera é tornato in dormitorio dicendo di averlo picchiato contro un muro, mentre esplorava un corridoio. Ma James conosce come le sue tasche i corridoi della scuola."

Lucius non voleva indietreggiare, si piegò invece contro Black, un sorrisetto sfacciato che sentiva salire agli angoli delle labbra. Black ebbe un guizzo, come a comunicargli che lui non era d'acciaio.

Gli afferrò il volto con la mano, saggiò e strizzò le guance affilate di Lucius.

"Sei stato tu? Mh?"

Lucius fece sentire i denti a quelle dita, senza pensarci troppo, come un cucciolo di serpente. Un giovane Basilisco. Giocherellone ma non troppo.

Black lo schivò e scese dolcemente sul suo collo.

Lucius si sentì pericoloso, pieno di sfida, nonostante quei due giganti di Grifondoro pensassero di aver fatto come gli pareva e piaceva, con lui.

L'erede d'autunno - Lucius Malfoy, una storia diversaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora