Capitolo 54 - Draco

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Lucius Malfoy viveva quelli che riteneva gli anni più felici della sua vita.

Molto oro se n'era volato via per l'assoluzione di suo padre, che venne definitivamente riabilitato. I documenti relativi ai flussi di denaro che avevano alimentato il regime, i compensi della segreteria del Ministro, ogni traccia scomparve dai registri della Gringott. Nessun testimone si rivelò utile.

Gli stessi che si erano dimostrati avidi e corruttibili non mancarono nemmeno in quell'occasione. Quanto a coloro che erano morti, come il Ministro Senza Nome, non potevano deporre in tribunale.

Il mondo magico voleva solo dimenticare.

Feste e Banchetti sembravano inarrestabili, tanto che il flusso della vita lavorativa di Diagon Alley ne era alterato.

Lord Abraxas Malfoy  comparve a processo e lo stesso alla fine toccò anche a Lucius... che vendette i propri nomi. Molti furono riconosciuti ed esaminati come Magiamorte proprio mentre stavano cercando di lasciare il paese, tra cui Avery, Nott e Mulciber.

Mangiamorte dal volto umido di sudore alzarono i pugni incatenati e lo maledissero prima di venire trascinati fuori dall'aula, ragazzi che erano diventati irriconoscibili rispetto a quando li aveva conosciuti ad Hogwarts.

Avery promise a Lucius che lo avrebbe ucciso. Mulciber maledisse tutti i Malfoy ancora in vita  e quelli morti.

Lucius risparmiò solo una persona, Walden Macnair.

E su Severus Snape, divenne muto.

*

Severus Snape sedeva in silenzio, pallido più che mai. Sembrava minuscolo nel suo soprabito nero. Le catene gli cingevano i polsi magri. Il giovane era un tutt'uno con la sedia che lo esponeva agli sguardi freddi, indagatori, disgustati o interessati della corte.

Era la prima volta che la corte distoglieva lo sguardo da Lily Evans. La donna sedeva al banco dei testimoni.

Il suo giovane figlio, Harry Potter, era già acclamato come un eroe. Lily Evans guardava fisso di fronte a se', il volto smagrito e provato. Sembrava che non avesse mangiato molto ultimamente.

Stringeva le mani così forte che le nocche erano diventate bianche.

Severus Snape fu costretto ad esporre il suo marchio nero, il marchio dell'infamia.

Non cercò di negare il suo sostegno al regime.

"Lei, Severus Snape, é un Mangiamorte."

"Si."

"Lei sosteneva l'Oscuro Signore."

"Si."

Erano domande di rito, ripetute a tutti i Mangiamorte sui quali il Ministero riusciva a mettere le mani.

"Lei approva l'operato dell'Oscuro Signore?"

"No."

La corte esplose in un boato di voci contrastanti, una cacofonia impossibile contro l'ampia volta di pietra nuda del soffitto.

A quella stessa identica domanda, c'era chi aveva risposto 'si' e ' lunga vita all'Oscuro Signore!' E poi ancora 'risorgeremo!'

Per Severus Snape, fu necessario che il nuovo Ministro richiamasse all'ordine i presenti.

L'uomo era basso e grassoccio, un tipo con guance colorite, occhi piccoli e penetranti. Cornelius Fudge cercava di non guardare troppo spesso nella direzione di Albus Silente, ma non ci riusciva.

Sapeva benissimo che la metà, se non la totalità dei presenti nell'aula avrebbe preferito Silente al suo posto. La nomina gli era stata offerta, ma Silente l'aveva rifiutata, preferendo restare ad Hogwarts.

L'erede d'autunno - Lucius Malfoy, una storia diversaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora