Intermezzo - L'ora più buia

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"James! Lily!"

Sirius Black urlava, o almeno era  sua intenzione.

Difficilmente l'uomo che frugava tra le rovine avrebbe potuto essere riconosciuto come il ricercato Sirius Black, difficilmente qualcuno avrebbe udito quel sibilo impastato di terra.

"James! Lily!"

Le lacrime solcavano quel volto, uniche tracce luccicanti di pulito.

Non sentiva nessuno, non vedeva nessuno, nella sua testa era stato il primo a giungere sul luogo di quel massacro.

Lì per lì non sentì nemmeno la pressione gentile della mano sulla spalla, non udì la voce che lo chiamava, non si rese conto che il mago a cui apparteneva lo aveva seguito dal suo arrivo, senza però osare fermarlo.

In quel momento, la dipartita dell'Oscuro Signore era un fatto secondario, secondario era anche il mondo magico che tratteneva il fiato, ancora stordito per il sollevarsi improvviso di quella cappa di terrore.

Avrebbero capito solo all'alba che cos'era successo, solo con il sole nuovo avrebbero finalmente avuto la conferma benedetta che l'incubo era finito.

Quello era il liquido, orribile regno della notte, intorno alle tre, quando la tenebra é fitta al punto da fagocitare se' stessa.

"Sirius!"

Sirius Black vide solo l'orlo ricamato ed inzaccherato di una tunica ricamata con soli e lune.

Ma finalmente riconobbe la voce e smise di spostare massi e travi annerite con la Bacchetta.

Poi la voce della ragione, sotto forma di Albus Silente, si abbassò alla portata del suo sguardo e gli parlò.

James Potter era morto.

Lily ed Harry al sicuro, in un altro luogo.

Ramoso era morto.

Silente avrebbe potuto trasportarlo via di peso, non gli importava più di niente.

Non gli importava più che il sole sorgesse o meno.

Non gli importò di essere un fagotto impolverato finché non sentì una carezza diversa, fresca sul viso.

*

Qualcuno con abiti neri infinitamente costosi aveva spinto da parte Silente.

Una figura molto più sottile della sua lo aveva raggiunto, circondandogli il volto con le mani.

Due pallidi occhi di ghiaccio lo chiamarono di nuovo alla vita.

Il respiro tiepido di Lucius Malfoy gli accarezzò il naso.

"Sirius."

Il suo nome pronunciato da Lucius Malfoy gli restituì ogni sensibilità, compresa quella alle ginocchia ferite, quella causata dai numerosi tagli che si era procurato scavando, un po' a mani nude, un po' con la magia.

"Tu che cosa ci fai, qui?"

"Secondo te potevo non venire?"

Sirius Black sentì il resto della mente e del corpo rianimarsi, tornare al mondo sotto forma di terrore.

"Tu... Lucius, ti staranno tutti addosso! Devi..."

Ma Lucius Malfoy stava facendo segno di no con la testa.

"Non mi importa."

E lo baciò nonostante la polvere, la terra, le lacrime ed il sangue.

L'erede d'autunno - Lucius Malfoy, una storia diversaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora