Capitolo 1 - Serpeverde!

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Il ragazzo alzò il braccio della bacchetta ad illuminare gli altri ritratti.

Anche se avrebbe già dovuto trovarsi a letto, non vedeva perché non indugiare ancora su quei pallidi ed aristocratici volti.

I loro occhi gentili lo sfiorarono, da una cornice provenne un sommesso russare.

Il ragazzo osservava le bocche, i nasi, poi le sopracciglia, gli zigomi, tutto. Aveva fatto la stessa identica cosa con se' stesso, meticolosamente.

Era rassicurante, per lui.

Lo aiutava a validare le parole di suo padre.

Soprattuto, lo aiutava in questo.

"Lucius!"

Per poco la bacchetta non gli cadde di mano.

Abraxas Malfoy avanzava con decisione, la vestaglia da camera verde bottiglia che ondeggiava intorno ai suoi fianchi.

La bacchetta volò di mano al giovane Malfoy. Il ragazzo - il bambino, in realtà, visto che non aveva nemmeno compiuto undici anni - fissò il padre con miti occhi grigi.

"Quante volte ti ho detto di non prendere la mia bacchetta?!"

Ma suo padre non era arrabbiato, Lucius poteva sentirlo. La sua voce imperiosa vibrava di orgoglio ed indulgenza. Infatti, Abraxas si inginocchiò di fronte al suo erede, portando i loro pallidi e straordinariamente simili volti affilati alla stessa altezza.

"Sai che ci sono delle regole da rispettare, Lucius. La prossima volta non sarò così indulgente..."

Ma lui era sempre indulgente con Lucius, i suoi pallidi occhi grigi assorbivano e tranquillizzavano il giovane, ardendo di orgoglio di fronte al suo sangue, così puro e ricco di magia da riuscire già ad accendere la Bacchetta.

"Quando riceverai la tua lettera per Hogwarts, solo allora, riceverai la tua Bacchetta. Anche se io non sono d'accordo, dobbiamo rispettare le regole."

Per Lucius Malfoy, quasi decenne, 'regole' significava Ministero, e spesso Ministero voleva dire 'infiltrazioni mezzosangue e di classi inferiori'.

Lucius annuì e si scusò, sorridendo a suo padre in modo così fiero, col suo visetto pallido, da fargli quasi dimenticare perché il suo erede stesse esaminando i ritratti a quell'ora di notte, ancora una volta.

Del resto, Abraxas non intendeva tornare sull'argomento. Per quanto in lungo ed in largo potesse cercare nel castello, ritratti della madre di Lucius non ce n'erano.

Il che, come poi si disse Abraxas nel cuore della notte, chino sulla corrispondenza più importante e segreta, era un bene.

Lucius non avrebbe mai dovuto scoprire la verità.


* * *


Abraxas gli aveva raccontato che non aveva mai voluto prendere moglie, che la donna con la quale lo aveva generato era una giovane dama di alto lignaggio, una strega molto potente che però era morta prima che loro due riuscissero a convolare a nozze.

La corrispondenza avrebbe potuto attendere, ma lui non aveva sonno.

Era preoccupato, nel suo studio pieno d'oro e manufatti magici, sotto la placida coltre di silenzio della notte.

Abraxas aveva reso le cose credibili.

Aveva inventato abilmente un'identità fittizia per quella giovane dama colma di passione e sangue purissimo, non troppi dettagli perché il ragazzo crescendo non iniziasse a notare le incongruenze.

L'erede d'autunno - Lucius Malfoy, una storia diversaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora