Intermezzo VI

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Di tutte le cose che Severus Snape poteva pensare, con tutti i libri che aveva letto, con tutti i maghi che gli facevano complimenti e si avvalevano del suo sapere, con la vastità del suo lessico, nella sua mente si aggiravano solo quattro parole.

Un interrogativo feroce, misto all'orrore. Saldo come un muro di mattoni.

Adesso che cazzo faccio.

Uscì dall'appartamento del commesso sulle sue gambe, riuscendo a conservare una parvenza di lucidità.

Lily Evans.

Adesso che cazzo faccio.

Severus Snape crollò nel primo, puzzolente vicolo di Nocturne Alley. Nessuno era in giro, solo i topi.

Adesso che cazzo faccio.

Naturalmente, riordinare le idee sotto quel grumo di terrore era necessario, ma impossibile.

I capelli neri gli aderivano al volto. Il ragazzo sembrava un naufrago ributtato sulla riva dall'onda che gli aveva fatto perdere i sensi ma trovare se non altro la terra ferma.

In qualche modo, l'Oscuro Signore sapeva dove si trovavano James e Lily. I due si erano sposati e poi erano entrati in clandestinità... figuravano sull'elenco dei ricercati per 'grave sedizione' ed avevano il massimo livello di pericolosità nelle schede Minsterali.

Oh Severus, io so da poco dove alloggiano James e Lily Potter. Come vedi é sempre bene non trascurare nessuna informazione. Pensavo fosse una roba di poco conto quando il loro Custode ha cantato. Figurati, me l'aveva portato Karkaroff. Un povero pollo appeso per la gola alla sua polverina...

Severus non aveva idea di come L'Oscuro Signore era venuto a conoscenza di quella Profezia.

Quel che contava, era che lui, Severus, evidentemente si era perso qualcosa nel tonfo degli stivali dell'oste della Testa di Porco. Qualcosa di fondamentale, la parte importante della maledetta Profezia.

Ovviamente si tratta del figlio di quella donna e di James Potter.

Ovviamente.

E l'altro bambino? Non poteva invece...

Quel sudicio traditore del suo sangue ha corrotto per tre volte i miei fedeli seguaci, liberando dei pericolosi ricercati. Sono anni che James Potter mi sfida.

L'Oscuro Signore si era lasciato andare a quelle considerazioni, ignorando completamente Severus.

Avrebbe agito con i Potter a tempo debito, intanto dovevano sentirsi al sicuro. Quel Custode l'avevano scelto da poco, a conti fatti. Ce n'era voluto di impegno da parte sua, per convincere James Potter. Il Custode aveva lavorato sodo per avere quell'onore, la tana di due preziosi ricercati. Aveva pianto, ricordato a Potter che amico era in grado di essere. Aveva sudato quell'onore ed il privilegio di poterlo subito tradire.

Oh, pur di averne di più, pur di dormire con le donne che Igor Karkaroff gli procurava gratis e continuare a guidare quella enorme, pacchiana auto babbana dono del suo vero capo li avrebbe consegnati tutti all'Oscuro Signore, i suoi vecchi amici. 

Severus Snape provò a rialzarsi, aggrappandosi ad una sporgenza di mattoni.

Sembrava davvero un relitto, in confronto al giovane mago che era salito al secondo piano di Magie Sinister appena un'ora prima.

Pensavo fosse una roba di poco conto quando il loro Custode ha cantato.

I Potter avevano avuto un Custode Segreto. Non avevano idea di essere scoperti, che la loro protezione era caduta. L'Oscuro Signore contava di cullarli in quel falso senso di sicurezza per un bel po'. Il Custode aveva fatto un buon lavoro e si era beccato una ricompensa per quell'informazione diventata di colpo preziosa.

Ma chi?

L'Oscuro Signore aveva riso, lieto, rigirandosi la Bacchetta tra le dita pallide mentre parlava di lui.

Figurati, me l'aveva portato Karkaroff.

Un povero pollo appeso per la gola alla sua polverina.

All'improvviso, così come il cambiamento l'aveva travolto una prima volta, Severus Snape capì.

Ore ed ore passate a spiarli, seguirli, odiarli, dopo tutto non erano andate perdute.

Non se la sentiva di camminare, di uscire da quel vicolo, temeva che avrebbe barcollato e non voleva che la gente lo vedesse così, che qualcuno capisse che c'era qualcosa che non andava. Maledisse quel suo corpo fragile, quella forza che non aveva mai avuto.

In compenso, Severus si rese conto che sapeva dove trovare il Custode dei Potter.

*

"Snivellus!"

James Potter reagì come ai vecchi tempi, quasi si trattasse di un riflesso automatico.

Aveva riconosciuto l'uomo che barcollava lungo il suo viale d'accesso, che poteva vedere la sua casa.

Il suo Incarceramus lo travolse, mandandolo a schiantarsi in terra, mani e piedi immobilizzati.

Era quasi notte, Severus Snape aveva camminato sotto la pioggia nell'ultimo quarto d'ora.

James Potter lo guardò per la prima volta. Rimase interdetto. Snape era in condizioni miserevoli, zuppo, pallido, il solito soprabito nero liso e spiegazzato.  C'era un livido sul suo zigomo sinistro e ferite che sembravano morsi, piccoli morsi  feroci lungo la sua mascella e sul suo naso. Il suo collo era in condizioni ben peggiori, pieno di lividi. Sembrava allo stremo delle forze. L'impatto col terreno lo aveva lasciato momentaneamente senza fiato.

"James, che cosa succede?"

Quando sentì la voce di Lily, Snape ritrovò finalmente le forze. Anzi, sembrò che l'involucro vuoto di un uomo si animasse di nuovo lì, sotto gli occhi di James Potter, sul vialetto di casa sua.

"Peter Minus traditore. Incanto Fidelius come vedi caduto. Profezia. Viene ad ammazzarlo. Scappate."

Poi, Severus Snape svenne.

L'erede d'autunno - Lucius Malfoy, una storia diversaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora