Prologo

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Prima Parte


"Dov'è il padre?"

"Non verrà."

I venti erano gelidi, quell'autunno. Un turbine di foglie morte spazzò i piedi nudi della donna, come se la terra stessa volesse protestare.

Lunghissimi capelli di un biondo così chiaro da sembrare bianco coprivano il suo corpo snello, la tunica che indossava era bianca.

Il bambino dormiva tra le sue braccia, avvolto in quello che sembrava un vecchio mantello rimediato all'ultimo minuto.

"Sei sicura?"

Erano domande di rito. Doveva essere chiesto a tutte quelle che avevano figli o relazioni con gli umani. Avevano la possibilità di decidere se restare o seguire i loro compagni umani. I figli maschi, in ogni caso, non potevano trovare spazio tra di loro.

La donna che non era una donna fece un movimento improvviso, appoggiò con ferma decisione il bambino ai piedi di una quercia antichissima.

La Veela più anziana si limitò a guardare il bambino. Era più vecchia della madre di svariati secoli, ma entrambe avevano ed avrebbero continuato ad avere l'aspetto di splendide ragazze umane di vent'anni. Bionde come nessuna umana avrebbe potuto essere, con capelli che sembravano intessuti di Luna, richiamarne i raggi nel loro serico tessuto.

I pochi capelli del neonato erano di un biondo sporcato al confronto, innegabilmente umano, ma guardando la fanciulla in piedi ai piedi della quercia chiunque avrebbe capito immediatamente, da quel biondo, che si trattava di madre e figlio.

"Sei sicura che lui se lo verrà a prendere?"

"Sono sicura."

La Veela più anziana si guardò intorno come se si aspettasse di veder spuntare qualcuno, quella più giovane sorrise, un sorriso velato di incredibile, tristissima tenerezza.

"Siamo ai confini della sua tenuta, lui percorre ogni giorno  questa strada. Mi assicurerò comunque che lo veda. Probabilmente tra qualche ora si sveglierà, affamato, ed inizierà ad urlare."

Già, perché quel bambino mezzo umano avrebbe sicuramente fatto un baccano impensabile per una piccola femmina Veela.

"Sei consapevole, Aradia, che il bambino crescerà consacrato al male?"

La Veela più giovane non guardò l'anziana nemmeno questa volta.

"Conosco quell'uomo, l'ho osservato. Che cosa ti fa pensare che accetterà il piccolo mezzosangue, che verrà allevato? Potrebbe sopprimerlo. Pensaci..."

La Veela chiamata Aradia scosse violentemente il capo, producendo un arcobaleno iridescente nell'aria.

"Abraxas non é così. Aspettava che io partorissi."

"Aradia, ascoltami! E se volesse il bambino per uno di quei suoi rivoltanti esperimenti? Ho visto cosa tiene in quella camera sotterranea, ho visto cosa nascondono le fondamenta del Malfoy manor! Aradia, questi sono maghi umani malvagi. Inoltre lo stesso sangue misto di questo bambino potrebbe ucciderlo, se dovesse entrare in contatto con la magia oscura! La sua ascendenza Veela non lo tollererebbe! Io capisco che non vuoi affrontare l'esilio per crescerlo, ma..."

"Io non posso affrontare l'esilio! Lo capisci?"

Il viso della neomamma era diventato irriconoscibile: solo per non svegliare il neonato si stava trattenendo, altrimenti avrebbe già avuto le sembianze di un rapace enorme ed infuriato, con becco ed artigli letali.

"Gli darebbero la caccia, prenderebbero me e lui, ci ucciderebbero entrambi, allora questo bambino non avrebbe scampo! Finrebbe in uno dei loro laboratori Oscuri! Se invece... invece venisse allevato come un umano, all'oscuro della sua natura... allora avrebbe una speranza. Una possibilità."

La Veela maggiore anziana non disse più niente.

Sperava con tutto il cuore che la fiducia di sua sorella non fosse mal riposta, che quell'umano avesse davvero una scintilla di quella bontà che Aradia sembrava volervi vedere.

Purtroppo la sua personale fiducia negli umani si era esaurita tempo prima, quando aveva visto i suoi figli maschi braccati come selvaggina.

* *

Lord Malfoy lo sentì piangere.

Urlava a pieni polmoni, con tutta la disperata forza della sua fame.

Si precipitò ai piedi dell'albero e raccolse il fagotto di coperte e cappotti logori.

Era un maschio, innegabilmente. Con capelli chiari come i suoi, che avrebbero potuto... passare benissimo per umani.

Strinse il bambino al petto.

Il piccolo parve calmarsi, come se avesse riconosciuto il suo odore.

L'uomo portò il bambino nella grande villa sulla collina e si preoccupò che venisse lavato, calmato e sfamato.

Lo avrebbe cresciuto come erede della fortuna dei Malfoy.

Era la sua vera, ultima speranza di avere un erede.

L'erede d'autunno - Lucius Malfoy, una storia diversaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora