Capitolo 51 - Ottobre

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Meno male che Bellatrix si stava rivelando divertente, altrimenti l'Oratore avrebbe già fatto una strage.

Tali erano i suoi pensieri mentre sfogava parte della sua frustrazione sulla donna.

Bellatrix si era sposata, evento che era passato sotto silenzio in maniera anomala, per il tenore di vita della sua famiglia e visto lo sfarzo che era stato riservato invece al matrimonio di sua sorella Narcissa.

Stava scopando una donna sposata, Bellatrix Lestrange. Rodolphus era obbediente, uno dei suoi primi seguaci, nonché tra i più fedeli Mangiamorte, ma era così evidente che Bellatrix lo aveva fatto solo per tentare di far ingelosire il suo capo.

Ah, possibile che una donna così feroce potesse soccombere all'amore?

Scendere a quei vili mezzucci?

L'Oratore la prese per i lunghi capelli scuri e tirò finché non vide lacrime di piacere ed adorazione nei suoi occhi. C'era evidente follia in quella disciolta, mistica obbedienza.

Almeno si stava sfogando mentre aspettava quell'inetto di Greyback, in quel cupo pomeriggio di ottobre.

Sentiva nell'aria l'odore denso del fallimento, aumentava ogni istante di più.

L'Oscuro Signore non sbagliava mai, delizia e condanna.

Fuori, Noctune Alley era già addobbata per Halloween.

Il suo miglior divertimento era di natura ben più feroce di quello, mesto, del suo regno.

"Come stava il cornuto questa mattina?"

La derise mentre le impugnava i seni a piene mani, facendole probabilmente male, non provando  il minimo rimorso anzi, bevendo il deliquio di Bellatrix come fosse vino dei migliori.

"Esigo una risposta."

"B-bene, Mio Signore..."

L'Oratore diede in una risatina cattiva mentre le sfogava finalmente dentro ed addosso quel po' di umanità che gli restava. "Immagino che non ci siano state feste per te, puttana... non sei più rispettabile della tua sorellina, quella che si rotola con un Babbano... altrimenti non saresti qui."

Piccole lacrime di umiliazione affiorarono agli angoli dei suoi occhi mentre la sentiva venire. Gratificò quella strana creatura di una carezza sul bel viso sudato.

Poi il suo udito sensibile captò un sommesso raspare alla porta dell'appartamento.

L'Oscuro Signore si sollevò, nudo  com'era e si buttò addosso il mantello, coprendo almeno parte di quella sua pelle di un biancore innaturale.

Sapeva già chi era.

Un secondo dopo Fenrir Greyback rotolava nella stanza, prostrato direttamente ai suoi piedi, puzzolente di sconfitta da lontano un miglio.

"Alzati."

"Alzati, inutile rifiuto!"

Greyback riuscì solo a strisciare in ginocchio. L'omone aveva un occhio chiuso e gonfio, metà del volto livido ed altri evidenti segni di lotta.

E come tutte le volte in cui falliva, si rifiutava di reggersi sulle gambe al suo cospetto.

L'Oscuro signore lo aiutò, dirigendolo con la maledizione Imperio come una marionetta a cui avessero attaccato dei fili. Greyback dopo tutto sembrò sentirsi meglio una volta capace di guardarsi intorno.

L'erede d'autunno - Lucius Malfoy, una storia diversaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora