Capitolo 36 - Alleanza

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Le persone che non vogliono, nonostante sia difficile, trovano il modo di evitarlo, Lucius. Ci hai mai pensato?

Lucius Malfoy non faceva altro che pensarci.

Sotto il naso di Karkaroff, a lezione, sotto gli sguardi impassibili delle guardie, mentre mangiava, mentre dormiva.

Era ovvio ciò a cui il Preside si riferiva.

Gli si chiedeva di schierarsi, di prendere parte. Lui stesso ne sentiva la necessità. Non aveva avvertito niente a contatto diretto con l'Oscuro Signore. C'era stato quella orribile sensazione di disgusto quando per la prima volta si erano toccati in quel vicolo... ma poi più niente.

Lui era soffocante. Era come avere addosso una coperta che voleva avvolgerti fino a soffocarti.

Non era come essere a contatto col Marchio Nero, ma in un certo senso era molto, molto peggio.

L'Oscuro Signore voleva mangiarlo.

Questo era tutto ciò che la mente razionale di Lucius riusciva a mettere insieme e la cosa più assurda era che non c'erano errori. Era così che si sentiva.

Lucius fendette la folla. Gli studenti gli fecero ala. Qualcuno addirittura si inginocchiò, il volto sui gelidi lastroni di marmo.

C'era una legge non scritta ad Hogwarts.

Prevedeva che tutto quanto doveva rimanere segreto diventava invece di dominio pubblico. Almeno era quanto si era verificato in quel caso.

L'Oscuro Signore non si era certo nascosto al suo arrivo, ma ben poche persone erano state sveglie per assistervi. Quindi o i guardiani muti ed impassibili erano in realtà un gruppo di comari, oppure era stato Karkaroff ad urlarlo ai quattro venti, fatto stava che tutta la scuola sapeva che l'Oscuro Signore era arrivato ad Hogwarts in piena notte per Lucius Malfoy.

Igor Karkaroff ce l'aveva, se possibile, ancora di più con lui. Lucius si aspettava qualsiasi cosa da uno che lo guardava apertamente con una faccia del genere.

Era stupido da parte di Karkaroff.

Macnair pensava che fosse geloso, tanto l'avversione del mago era visibile a tutti.

Macnair, Goyle e Nott lo avevano bombardato di domande, assalito con la loro ammirazione. Se poteva dirlo, Lucius... se non erano affari privati, se non offendeva l'Oscuro Signore... che cosa era successo? Perché aveva desiderato vederlo?

Voleva parlarmi. Non posso riferire nulla.

Così, Lucius tagliava corto.

La gente non smetteva più di aprirsi a destra ed a sinistra quando lui passava nei corridoi e la cosa buffa era che lo facevano tutti, chi per reverenza, chi per disgusto.

Il migliore in assoluto si era rivelato Sirius Black, che gli aveva scritto per la prima volta quella mattina stessa.

In tutti gli anni e le estati in cui aveva frequentato Hogwarts, Sirius non gli aveva mai scritto, si erano semplicemente mandati dei segnali via Gufo, piccoli simboli di via libera, 'no' oppure 'si', accesso negato, presto, giorno della settimana ed orario al massimo.

"Lo devo fare fuori?"

Lucius aveva voltato la pergamena dalla parte pulita ed aveva disegnato i simboli per orario ( 18:30) giorno della settimana ( sabato) e luogo - una scarpa stilizzata per indicare il magazzino di Camden. Aveva aggiunto un punto interrogativo.

L'erede d'autunno - Lucius Malfoy, una storia diversaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora