Alla 𝑪𝒍𝒆𝒗𝒆𝒍𝒂𝒏𝒅 𝑯𝒊𝒈𝒉 𝑺𝒄𝒉𝒐𝒐𝒍 gli studenti non hanno problemi di alcun tipo. Provengono da buone famiglie, hanno un tetto sicuro sopra la testa e hanno una buona vita sociale e scolastica.
Eppure, Ginevra si ritrova sospesa tra incub...
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!(PER CHI STA LEGGENDO SLEEPING BEAUTY MENTRE LA STO REVISIONANDO, QUESTO DODICESIMO CAPITOLO CORRISPONDE ALLA PRIMA META' DEL VECCHIO OTTAVO CAPITOLO)!
Oh, father, forgive me
For all my sins
When I meet your eyes
The Devil, he wins
babydoll, Ari Abdul
Janette
«Mamma, sono sicura che il gatto sia uscito. Perché non facciamo andare Micheal a riposare? Deve andare al lavoro domani».
Nonna non risponde. Spintono un po' Julian, intimandogli con lo sguardo di dire qualcosa.
È qui a casa mia da quando stamattina gli ho chiesto, per favore, di venire ad aiutare nonna. Nonna che ancora, dopo ore, insiste con il dire che c'è un gatto sotto al suo letto quando evidentemente non è così.
Julian al mio fianco mi rivolge uno sguardo preoccupato subito dopo aver allentato i bottoni della sua camicia e aver rialzato le maniche sulle braccia.
«Lo ha mai fatto?», mi domanda poi in un sussurro, abbassandosi su di me.
Mi è a lato, ma ci separano soltanto pochi centimetri di distanza e i suoi occhi verdi, che così tanto ho smaniato in questi giorni di rivedere, adesso sono fissi nei miei in attesa di una risposta.
Abbasso i miei di nuovo sulle sue braccia, concentrandomi senza accorgermene sulle vene pronunciate sotto la sua pelle. «No, o almeno non è mai durato così tanto».
Riguardo i suoi occhi per una sola sbirciata, trovandolo ancora a guardare i miei, e distolgo lo sguardo.
Quelle braccia.
Nonna, ancora chinata sotto al suo letto da dieci minuti, non riesce più a rialzarsi, ma non vuole che la aiutiamo. Decido di prendere le redini in mano e fregarmene; mi avvicino prendendola per un braccio e la aiuto a tornare indietro con il corpo per farla rialzare.
Si rimette dritta in piedi e mi scaccia subito via. «Ce la faccio da sola!»
Faccio un passo indietro, iniziando a preoccuparmi anch'io. Oggi non so come prenderla.
Ci sono giorni sì, giorni ni, e giorni no: di questo ne sono consapevole. Man mano diventeranno sempre maggiori i giorni no, i medici ci hanno avvisati. Non sono affatto pronta.
«Signora Loyd, il gatto non c'è. Sarà andato via mentre lei non guardava», Julian le si avvicina piano, parlandole con calma.
Non riesco nemmeno a guardarla. Fa... male.
Nonna non era così. Affatto.
«Io dico che c'è, e spero che stanotte ve lo troviate a letto e vi graffi, così la prossima volta mi date retta! Ora devo andare a fare la spesa, toglietevi».