Capitolo 55 - that's how a superhero learns to fly

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Someone to stay,
Vancouver Sleep Clinic

Ginevra

«Ragazzi, c'è bisogno che vi dica che non dovete chiudere la porta a chiave?» Chris ci guarda con sguardo attento e io fatico per trattenere un sorriso.

La festa è andata meglio anche di quello che pensavo. Ci siamo divertiti e siamo riusciti a liberarci di ogni traccia di alcool prima che lo zio di Kyle tornasse qui a casa. Per di più è finita anche prima della mezzanotte, proprio come richiesto da lui. Domani c'è scuola, e non era il caso di prolungare la festa proprio a casa sua.

Mi fa ancora strano passare tutto questo tempo a casa del mio preside, ma pian piano mi ci sto abituando.

Questa casa sta diventando "casa mia" tanto quanto quella di Kiara.

La mia.

«Porta aperta, sì, tranquillo zio» Kyle mi tira via, ancora prima che possa dare la buonanotte a suo zio, e mi trascina, letteralmente, su per le scale.

Da quando è uscito dall'ospedale sembra che abbia voglia di fare mille cose diverse e sono felice per questo.

Sono felice che includa me ogni volta.

Mi ha chiesto di sposarmi. Lo abbiamo fatto, in un certo senso.

Kyle è mio marito.

Può sembrare una cosa stupida, è vero, ma l'anello che mi ha dato e che ora porto al petto è diventata la cosa più preziosa che ho.

Lui è la cosa più preziosa che ho.

Oro.

Ed è reale.

È una cosa bella ed è reale.

Kyle ci porta subito dentro la sua camera e chiude la porta una volta all'interno, rigorosamente non a chiave. Quando si volta a guardarmi ha un sorriso enorme che gli piega le labbra e non posso non pensare a quello di sua madre, soprattutto quando i miei occhi si fermano nei suoi azzurri e luminosi.

La mia stella.

Sì, si somigliano tanto. Troppo.

«Grazie» sussurra.

Grazie?

Mi avvicino di qualche passo a lui. «Non ho fatto niente, Kyle».

«Niente? Mi sei stata vicina per tre settimane di inferno in quell'ospedale del cazzo. Mi sei stata vicina sin dall'inizio, anzi. Hai imparato a guidare la mia moto e mi hai anche organizzato una festa a sorpresa con i nostri amici. Tu lo chiami niente? Perché io so cosa vuol dire la parola "niente" e credimi che tutto quello che hai fatto per me soltanto oggi non si avvicina nemmeno minimamente a quello. Vuol dire che hai pensato a me. Lo fai sempre».

Certo che ho pensato a lui.

E anche sua madre oggi lo ha fatto.

Faccio qualche altro passo nella sua direzione e gli accenno un sorriso che spero gli faccia capire che farei qualsiasi cosa per lui. «Non è niente rispetto a quello che tu hai sempre fatto per me e che continui a fare. Ma stamattina ho cercato di mettermi al tuo passo, sai? E non con la festa o con la moto, ma...» deglutisco, ancora un po' insicura.

Non so come possa prenderla e ho quasi paura che si arrabbi. Kyle è delicato. Sembra davvero essere così forte, ma bastano quei suoi pochi e piccoli punti deboli per scalfirlo.

𝑺𝒍𝒆𝒆𝒑𝒊𝒏𝒈 𝑩𝒆𝒂𝒖𝒕𝒚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora