Capitolo 36 - runnin' from the daylight

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Kyle

«Oh, eccoti qui. C'è stato un terremoto e io non l'ho sentito?»

Non ho nemmeno messo piede in casa.

Guardo ciò che zio Chris mi sta indicando e un sorriso nasce spontaneamente sulle mie labbra al ricordo di quello che è successo qui dentro solo qualche ora fa.

Solo che diventa triste non appena mi ricordo di quando si è bloccata tutto d'un tratto.

Per un attimo, ma comunque lo ha fatto.

«Non so che cosa sia successo» dico poi a zio Chris, facendo finta di niente.

«Ah no? Perché dovrò buttare praticamente quasi tutto quello che c'è qui dentro dato che è in mille pezzi» incrocia le braccia al petto, guardandomi con aria severa.

Alzo gli occhi al cielo. «Non ne ho la minima idea, però se vuoi posso darti una mano a ripulire» dico, chiudendo la porta dietro di me e sfilandomi il giubbotto.

Prima io e Ginevra siamo dovuti scappare perché lei stava facendo tardi per tornare a casa, e non abbiamo avuto il tempo per rimettere a posto. Pensavo di farcela prima che zio Chris tornasse, dato che pensavo avrebbe anche cenato fuori con i colleghi.

A quanto pare, invece non l'ha fatto.

«Vuoi darmi una mano?»

Guardo zio Chris con un cipiglio. «Sì, puoi non fare quella faccia sorpresa?»

Mi innervosisce. Ci sto provando a migliorare le cose, ma quando me lo fa notare è come se non mi sentissi adatto.

Odio questa sensazione.

«Ma certo. Dai, tu spazza via solo i pezzi per terra, io mi occupo di raccogliere quelli che si possono recuperare» dice, raccogliendo due metà di un piatto di porcellana dal pavimento.

Mi alzo le maniche del maglione che indosso e vado a recuperare la scopa e la paletta.

«Quindi non sai proprio che cosa è successo?» domanda ancora zio Chris.

Mi schiarisco la gola alzando le spalle, e nel frattempo comincio a spazzare. «No, nessuna idea. Forse c'è stato davvero un terremoto».

«E le cose sono cadute solo da questa parete?» mi domanda, indicandomi i quadri appesi alle mura.

Alzo di nuovo le spalle. «Non saprei».

Zio Chris mi guarda per qualche altro minuto, poi alla fine lascia perdere il discorso e continuiamo a ripulire in silenzio.

Mi sa che questa volta ho combinato un casino, però. Questa era tutta roba di porcellana e di cristallo.

«Se vuoi ti ricompro tutto. Prendo i soldi dal conto che mi ha lasciato papà per il college oppure-»

«Sei impazzito? Non le avrei nemmeno mai usate queste cose, avevo rimosso la loro esistenza fino ad ora. Solo non capisco come sia potuto succedere. All'inizio ho pensato fossero entrati i ladri in casa» dice, indicando il mucchio di cocci che sto buttando in questo momento.

Sì, beh.

Ginevra mi ha detto che mi ama e io ho perso il controllo, ecco come è successo.

Mi ama.

«Te l'ho detto, non lo so» deglutisco.

Zio Chris torna a guardarmi, stavolta con le sopracciglia aggrottate. «Invece lo sai. Cos'è successo? Dimmelo, non mi arrabbio, Kyle. Hai litigato con qualcuno?»

𝑺𝒍𝒆𝒆𝒑𝒊𝒏𝒈 𝑩𝒆𝒂𝒖𝒕𝒚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora