𝑺𝒍𝒆𝒆𝒑𝒊𝒏𝒈 𝑩𝒆𝒂𝒖𝒕𝒚

Capitolo SP: A quiet Spring Break

Ross

«Tre giorni. Tre giorni in cui dovevamo divertirci e rilassarci, e non appena arriviamo già non abbiamo più niente» mi lascio cadere a sedere sulla cazzo di poltrona della hall dell'hotel e quando il receptionist mi guarda con aria superiore da dietro al suo cazzo di bancone, risalendo con quegli occhi di merda dalle mie scarpe ai miei capelli, come se fossi un alieno, mi volto verso Adam, basito.

Ma che cazzo ha da guardare?

«Vedrai che ci troveranno le valigie, rilassati» sospira Adam.

Rilassarmi?

«Quando torneremo a casa? Lo spero, o brucio quel cazzo di aereo che è anche venuto in ritardo».

Abbiamo fatto le corse per arrivare in aeroporto in tempo, e poi? E poi il volo ha un'ora e mezza di ritardo.

Ma sì, tutto normale. Va bene così. Mi sto rilassando, Adam.

«Ross, calmati» sussurra Adam, facendo un passo verso di me.

Calmarmi?

«Adam. Letteralmente non abbiamo nemmeno le mutande di ricambio perché non trovano le nostre valigie, sono le dieci di sera e non abbiamo nemmeno ancora mangiato. Mi sono seduto sfinito su una cazzo di poltrona e il coglione della reception mi sta anche guardando male e se continua giuro che mi alzo e lo faccio a pezzi».

Adam si gira per guardare il ragazzo in questione, e gli alza una mano in segno di saluto quando nota che ora sta fissando anche lui.

Ma che cazzo di problemi ha?

Sì, sono in canottiera e pantaloncini in un hotel che sembra di lusso. E allora? Che cazzo vuole?

«Andiamo in camera? Tanto le nostre cose di sicuro non arriveranno prima di domani» Adam ritorna a guardarmi e mi mostra le chiavi della nostra suite.

Almeno quella.

Gin, Janette e Mike sì che ci hanno fatto un bel regalo. Imprevisti, a parte.

Aspettavo questo viaggio da quando è finita la storia con Hans. Avrei preferito che ci fossero anche gli altri, ma forse in realtà è meglio così. Voglio stare con Adam. Non abbiamo mai passato nessuna vacanza in qualche posto da soli. Mai. L'anno scorso nemmeno lo avrei pensato possibile, e invece adesso eccoci qui. Noi due insieme a Miami Beach. Senza valigie, ma comunque insieme.

Mi rimetto in piedi e sospiro forte, fulminando lo stronzo della reception con lo sguardo che non smette ancora di fissarci.

«Andiamo».

Prima che gli salti alla giugulare.

Seguo Adam fino all'ascensore, e una volta arrivati all'ultimo piano, ci dirigiamo verso la nostra suite.

Chi cazzo ci è mai stato in una suite?

Non appena entriamo, restiamo entrambi stupefatti dalla grandezza della suite e dalla sua bellezza. Gli arredamenti sono tutti in grigio specchiato e moderni.

Riesco a vedere l'uscita su un terrazzo, e penso proprio che quella che vedo sulla destra sia una cazzo di jacuzzi per minimo quattro persone.

Ma quanto cazzo hanno speso?

«Vedi quello che vedo io?» Adam mi dà un colpo al braccio, e io annuisco appena, riportando lo sguardo di nuovo sull'interno della suite. C'è un televisore enorme in mezzo a quello che penso sia il salone e un divano con due penisole davanti.