Capitolo 37 - i'm gettin' tired and i need somewhere to begin

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Janette

«E come mai dalla vita militare sei passato a quella d'ufficio?» Mike continua a tartassare Julian di domande, facendomi sbadigliare.

Stavo ballando con Ginevra e da lontano ho visto gli occhi di Julian implorarmi aiuto, così adesso sono qui con lui, ma il risultato è che Mike non si zittisce nemmeno se gli dico che ho fatto un'orgia, adesso.

Cazzo. Ginevra.

L'ho persa di vista.

«Ho capito che quella vita non faceva per me e mio padre mi ha offerto di affiancarlo nel suo lavoro. Ha un azienda che si occupa di finanziamenti» Julian mi sposta meglio su di lui, sento la sua erezione indurirsi sotto di me e vorrei davvero tanto non avere il ciclo in questo momento e portarlo in un bagno per scopare.

«E cosa state finanziando al momento?»

«Una scuola in Zimbabwe, ma ci sono anche altri piccoli progetti in corso. Se ti interessa l'ambito magari possiamo incontrarci per un caffè e parlarne meglio».

Quella di Julian è evidentemente una provocazione.

«Sarebbe bello, sì».

Che Mike ha colto al volo.

Dio mio.

«Quindi l'interrogatorio continuerà, interessante» Julian sfiora il mio collo con le labbra, Mike gli sorride sicuro.

«In realtà dovrebbe esserci anche Ross, solo che non so dove sia finito. E comunque questo non è per niente un interrogatorio, tranquillo, solo che non sapevamo ancora niente di te a parte che tu e Janette vi divertite».

La presa di Julian sul mio fianco diventa più forte. «Ci divertiamo?»

Prego Mike con lo sguardo.

Non osare mettere in mezzo il discorso, adesso.

«Beh, Janette mi ha detto che fate tanto sesso, hai altre intenzioni con lei? Più serie?»

Non posso credere che lo abbia detto davvero.

«Mike, non sapevo fossi tu mio padre. Julian, andiamo, adesso basta» dico sconvolta, alzandomi da sopra le sue gambe e trascinandolo via, mentre sento Mike richiamarci.

«Stavo scherzando!»

Stava scherzando un cazzo!

«Ci divertiamo, Janette?» Julian mi spinge contro di lui non appena usciamo fuori in terrazza, facendo scontrare la mia schiena contro il suo petto.

Sembra essersi arrabbiato. Non ha più voglia di scherzare sull'interrogatorio di Mike.

«Anche, no?» chiedo insicura, voltandomi per guardarlo. Mike non intendeva dire quello. Anzi.

Gli occhi di Julian mi fissano in attesa. Quel prato sta prendendo fuoco in questo momento.

«Chiariamo una cosa: non sono uno dei ragazzini con cui sei abituata a scopare, Janette. Non puoi dire ai tuoi amici che ci divertiamo, come se fossi uno stupido idiota che ti mette solo il cazzo dentro».

Julian mi agguanta il viso con una mano, visibilmente incazzato.

Lo so. Non lo sei.

«Lo sanno. Forse Mike voleva solo che tu lo dicessi davanti a lui, non lo so, diamine!»

Odio che mi guardi così. Odio che si stia arrabbiando per niente.

«Che cosa sanno?»

Lo prego con lo sguardo, ma il suo è irremovibile.

𝑺𝒍𝒆𝒆𝒑𝒊𝒏𝒈 𝑩𝒆𝒂𝒖𝒕𝒚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora