Alla 𝑪𝒍𝒆𝒗𝒆𝒍𝒂𝒏𝒅 𝑯𝒊𝒈𝒉 𝑺𝒄𝒉𝒐𝒐𝒍 gli studenti non hanno problemi di alcun tipo. Provengono da buone famiglie, hanno un tetto sicuro sopra la testa e hanno una buona vita sociale e scolastica.
Eppure, Ginevra si ritrova sospesa tra incub...
!(PER CHI STA LEGGENDO SLEEPING BEAUTY MENTRE LA STO REVISIONANDO, QUESTO QUINDICESIMO CAPITOLO CORRISPONDE ALLA SECONDA META' DEL VECCHIO NONO CAPITOLO)!
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Should've stayed, were there signs I ignored?
Can I help you not to hurt anymore?
one more light, Linkin Park
Ross
«È vero?»
La voce di Janette arriva alle mie orecchie come se fosse lontana.
Ho la testa fra le mani, i gomiti poggiati sulle ginocchia. I miei occhi non accennano a chiudersi. Sono successe troppe cose e tutte troppo velocemente. Dovrei metabolizzare, ma la verità è che alla mia età queste cose non dovrebbero nemmeno avvicinarsi lontanamente al mio cervello.
Ja mi compare davanti agli occhi, il mascara colato sul suo viso chiaro.
Annuisco debolmente alla sua domanda, visto che non riesco a parlare.
Non hanno ancora detto nulla, ma una cosa l'abbiamo capita tutti: Hans Collins era un altro stronzo di merda.
E io volevo che Gin legasse con lui...
«Ross, dov'è Gin adesso?», le sue mani fredde mi prendono il viso per costringermi a guardarla.
Non lo so, non ne ho idea.
So solo che sono qui in ospedale da ore e nessuno mi dice niente. Ho visto la polizia arrivare e subito dopo è venuta anche mia madre. Sono andati non so dove e io sono rimasto qui, seduto in sala d'attesa. "Tu non puoi venire", mi hanno detto.
«Adam mi aveva detto di parlarle e l'ho fatto, ma come sempre mi sono fatta fregare dalle sue bugie e le ho creduto».
Si siede al mio fianco e finalmente i miei sensi si riavviano. In maniera negativa, però.
«Non ho capito, Janette», scandisco bene il suo nome, voltandomi a guardarla.
La vedo deglutire. «Jordan mi ha detto che lei aveva preso quelle pasticche per "dimenticare quello che le fa Hans"», dice cauta. «Ne ho parlato con tuo fratello e lui mi ha detto di parlarle subito. Che secondo lui le era stato fatto del male e allora ho seguito il suo consiglio. Ho chiesto spiegazioni a Gin e lei mi ha detto che sì, Hans le faceva qualcosa, ma solo nei suoi incubi. Che lui non le faceva niente nella realtà. Aveva», allontana gli occhi dai miei, «solo degli incubi».
"Come fai a sapere se una cosa è successa davvero o se l'hai soltanto sognata?"
Le parole di Gin mi risuonano in testa come un'eco. Un'eco che mi fa un male cane adesso. Perché non me ne ha parlato?