Capitolo 19 - i think we're alone now

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(LA PARTE PRESENTE NEL PROLOGO NON È LA STESSA, MA CONTINUA)

Kyle

«Vieni più su», spingo la ragazza verso la parte superiore di questo letto di merda e le entro dentro senza nemmeno avvisarla, ottenendo un forte gemito da parte sua.

Sento la testa che sta per esplodere.

La mia vista è annebbiata. Così tanto che per un attimo la ragazza davanti a me mi sembra qualcun'altro.

La stronza.

Quella stronza di Ginevra che ha messo una foto con quel coglione di Lawrence.

Saranno andati a divertirsi chissà dove e io invece sono qui, a desiderare di scoparla.

Quella Dea con i suoi occhi azzurri, la sua pelle chiara, che ho paura anche solo di toccare, e quei maledetti capelli rossi.

Merda.

La ragazza sotto di me mi attira al suo viso, baciandomi con forza, e io cerco di immaginare come possa essere invece baciare lei.

Sentire le sue labbra sulle mie e il suo sapore nella mia bocca mentre si mischia al mio.

Quella piccola stronza che non sa nemmeno che esisto.

O meglio. Lo sa eccome, ma preferisce far finta che non sia così.

Proprio come l'altra.

Mi chiedo se sia la mia personale condanna amare donne che mi odiano. Donne che non mi guardano nemmeno. Donne che per cui sono "niente".

Sa che oggi è il mio compleanno, eppure non mi ha guardato di striscio stamattina a scuola.

E ovviamente non è venuta alla mia festa.

Cazzo.

La ragazza si stringe di più a me, graffiandomi la schiena nuda, e io le mordo il labbro inferiore spingendomi più in profondità dentro di lei.

Stacco il viso dal suo, cercando quegli occhi azzurri che non smetto di sognare quasi ogni maledetta notte, e me ne trovo davanti un paio simili.

Non è lei.

Non sarà mai lei.

Non finché sarà vicina a quel Lawrence.

Continuo a muovermi dentro la ragazza, di cui non ricordo nemmeno il cazzo di nome, e quando finisco mi alzo subito dal suo corpo mentre mi sfilo via il preservativo.

Lo getto nel cestino che è in un angolo della stanza e mentre la ragazza dice qualcosa a cui presto zero attenzione, mi rivesto.

Esco dalla camera senza nemmeno salutarla.

Ho altro da fare adesso, oppure non starò tranquillo.

Tanto quello che voleva lo ha avuto.

Mi passo una mano fra i capelli, cercando di renderli decenti, e quando Marie prova a strusciarmisi addosso in mezzo alla folla di persone, la allontano cercando i miei amici con lo sguardo.

𝑺𝒍𝒆𝒆𝒑𝒊𝒏𝒈 𝑩𝒆𝒂𝒖𝒕𝒚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora