Capitolo 39 - i crave your taste

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Vivienne

«Buongiorno e buon Natale principessina!»

Chad mi rivolge un sorriso felice non appena metto piede in cucina, con tanto di cappellino e maglione natalizio indosso.

Cerco di sforzarmi per ricambiarlo, ma non me la sento tanto di sorridere, in verità.

Come sempre.

Ho controllato sul web e la clinica oggi è chiusa. Avevo dimenticato che fossimo in periodo di festività e adesso dovrò aspettare domani, sperando abbiano posto.

«Buon Natale» sussurro, andando in cucina.

Voglio solo liberarmene. Perché è così difficile?

Chad mi segue. Spero veramente che non voglia parlarmi di quello che è successo ieri perché non ho voglia di tornare in camera e continuare a rimuginare sempre sulle stesse cose.

«Sai che mi chiedevo? Come mai ti sei trasferita proprio ora durante le feste. Non era più comodo farlo dopo Natale e capodanno? Così festeggiavi con la tua famiglia».

Per fortuna non vuole parlare di quello.

Alzo le spalle, aprendo il frigo per prendere il mio latte di soia.

Ma perché gliene importa?

«A casa mia non festeggiamo il Natale, quindi non cambiava nulla».

Chad mi chiude il frigo, togliendomi il latte di soia dalle mani. Lo guardo male, ma lui m indica il bancone in mezzo alla stanza.

«È passato Babbo Natale stamattina. Carnagione ambrata, capelli castani, occhi verdi. Non so se lo conosci, va alla Cleveland come me e ha il corpo allenato di un giocatore di Football. Ti ha portato la colazione e quella busta. Ma in che senso non festeggiate il Natale? Tu mi spaventi sempre di più» alzo gli occhi al cielo al suo tono ironico.

Non posso crederci.

«Ho espressamente detto a Chase di non volerlo rivedere mai più, che cosa non gli è chiaro?»

Non voglio arrabbiarmi, ma perché è così difficile rispettare una cazzo di decisione?

Chad si avvicina alla busta portata dall'amico e stacca un post-it che c'è attaccato sopra, porgendomelo con ancora il suo sorrisetto sulle labbra.

Ma che?

"Non mi stai vedendo, sono un fantasma. Accetta il mio regalo e non calpestare le brioche"

Sbuffo.

«Non le mangio, mangiale tu» dico a Chad, accartocciando il post-it e andando a buttarlo nel cestino. «E dì al tuo amico che deve smetterla. Continuerò ad ignorarlo proprio come ho ignorato il suo stupido messaggino del buongiorno».

Quel ragazzo è una zecca.

«Gliel'ho detto e non sono stato l'unico, ma Chase è un idiota. Non la smetterà finché non lo prenderai a calci in culo, principessina. Accetta i suoi regali e basta, almeno lo fai contento continuando ad ignorarlo. Guarda il lato positivo, ci sta riprovando con le maniere carine e non urlandoti cose imbarazzanti sotto la tua finestra» Chad mi porge il sacchetto con le brioche, continuando a sorridermi.

Lo fulmino con il mio sguardo.

«L'ultima volta che ho mangiato e bevuto qualcosa preso da uno sconosciuto sono stata stuprata».

Chad rilassa lo sguardo per un attimo, ma poi torna a sorridermi, facendomi accigliare.

«No, l'ultima volta che lo hai fatto hai vomitato. Ti ho preparato la cena, ricordi?»

𝑺𝒍𝒆𝒆𝒑𝒊𝒏𝒈 𝑩𝒆𝒂𝒖𝒕𝒚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora