Alla 𝑪𝒍𝒆𝒗𝒆𝒍𝒂𝒏𝒅 𝑯𝒊𝒈𝒉𝑺𝒄𝒉𝒐𝒐𝒍 il penultimo anno della 𝑡𝑟𝑖𝑎𝑑𝑒 𝑖𝑛𝑓𝑒𝑟𝑛𝑎𝑙𝑒 è cominciato.
In una scuola in cui gli studenti provengono da buone famiglie e in cui il velo dell'apparenza nasconde i segreti e le vite di tutti...
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Quando Mike mi sfila via la maglia emetto un mugolio di sorpresa che viene presto risucchiato dalle sue labbra.
Le sue mani lisce mi toccano le spalle e il petto nudo. Mi avvicinano a lui.
Scende a baciarmi il collo con le labbra e io piego di proposito il capo di lato per dargli maggiore spazio su cui muoversi.
Non dovrei pensare a Ginevra in questo momento.
Prendo il viso di Mike fra le mani e lascio scontrare i miei occhi con i suoi azzurri, ma non azzurri come quelli di Gin.
Che cosa sto facendo?
Lui mi guarda confuso, come se lo avessi appena svegliato.
«Stai pensando a lei?»
Me lo si legge in faccia.
Lascio la presa sul suo viso e distolgo lo sguardo. Questo basta per rispondere alla sua domanda.
Sì. Sto pensando a lei.
So che non dovrei, ma come si fa?
Non riesco nemmeno più a fare sesso dopo aver capito che mi piace.
Prima che possa dargli qualche altra risposta, magari a voce, Mike agisce.
Mi accarezza ancora il petto prima di inginocchiarsi davanti a me con lo sguardo sicuro. Riporta così la mia attenzione su di sé.
Lo osservo mentre mi abbassa di poco i pantaloni e poi i boxer, non capendo che cosa stia facendo. Vuole continuare comunque?
«Almeno ti eccito», e il suo mezzo sorriso adesso fa sorridere anche me. Vuole smorzare la tensione.
Certo che mi ecciti, il problema non è quello.
«Cosa fai, Garroway?»
Dovrebbe approfittare di questo mio piccolo ripensamento per scappare via, non inginocchiarsi davanti a me.
«Vuoi la spiegazione anatomica oppure-»
«Dovresti lasciarmi andare via».
«Tu non vuoi andare via», sussurra, abbassando completamente i miei boxer.
«E cos'è che voglio?», sospiro.
Le sue labbra mi sfiorano lì sotto, dandomi un accenno di quello che potrebbe darmi. Sì, fallo.
«Smettere di pensare a lei».
Lo voglio così tanto.
«Quindi adesso io te lo prenderò nella mia bocca e tu...», mi sfiora con la lingua per un tempo troppo breve. «Tu non distogli gli occhi dai miei. Guardi me e non pensi a lei».