Capitolo 28 - the end of the games

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Ginevra

Esco dal bagno della palestra di Kyle sotto al suo sguardo attento che sembra studiarmi.

Prendo le mie cose e faccio per uscire dalla palestra, ma come al solito negli ultimi giorni, lui mi agguanta un polso.

Glielo afferro con l'altra mano, facendo ricadere la mia borsa per terra con un tonfo, e riesco a torcerglielo cercando di non fargli troppo male, bloccando anche l'altra sua mano che stava per prendermi.

Stasera ha la prima partita del campionato.

Si è allenato come un forsennato per tutta la settimana e grazie a questo sono sempre riuscita a sfuggirgli, evitandolo esattamente come mi sono prefissata di fare.

Grazie a questo e grazie al fatto che a scuola sono stata sempre attaccata ad Adam.

Quest'ultima cosa mi fa quasi vergognare di me stessa.

Io e Kyle non abbiamo più parlato di quel giorno fuori l'aula di trigonometria e mi sta benissimo così.

Kyle mi sorride, nascondendo una smorfia di dolore, e mi libero dalla sua presa con fin troppa facilità.

Forse non era parte dell'allenamento, questa volta.

«Stasera vieni alla partita?»

I suoi occhi azzurri mi scrutano a fondo, brillando di una strana luce.

«Non lo so» alzo le spalle, raccogliendo la mia borsa da terra.

Mike ci vuole andare e ha quasi convinto Ross.

Da quanto ho capito adesso escono insieme anche se non l'hanno ufficializzato. Non me lo sarei mai aspettata da Ross, ma era palese che si piacessero.

Sono contenta per loro, soprattutto dopo che io e Ross abbiamo chiarito che comunque sia ci siamo sempre io e lui.

Anche Janette ha una sorta di relazione con Julian, solo che comincia ad urlare quando la chiamiamo tale.

Stasera lo porterà anche alla festa post partita. Quando mai Janette lo ha fatto? Portare un ragazzo con cui è già stata a letto ad una festa?

Mai, appunto.

Lei e Ross stanno cambiando.

Sono cambiata anch'io, infondo, senza rendermene conto.

«Vieni».

Mi fermo sull'uscio della porta, sentendo il suo tono fermo.

No, non devo guardarlo. Me ne devo andare.

Stargli vicino, dopo aver capito che davvero potrebbe piacermi è una tortura.

Non deve piacermi.

Tra noi non accadrà mai nulla.

I miei sogni resteranno soltanto sogni.

«Ti ho concesso di evitare di parlare del nostro quasi bacio e del fatto che tu non abbia negato che me lo avresti lasciato fare. Come minimo puoi venire a vedere una partita di Football in cambio, no?»

Arrossisco.

Allora non se n'è dimenticato come pensavo.

Eppure, nonostante quello, si è dato da fare con le altre per tutto questo tempo sotto ai miei occhi.

𝑺𝒍𝒆𝒆𝒑𝒊𝒏𝒈 𝑩𝒆𝒂𝒖𝒕𝒚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora