Capitolo 53.0 - haven't I given enough?

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VI CHIEDO GIÀ PERDONO. GIURO CHE VI VOGLIO BENE.
NON ODIATEMI, VI PREGO.🌸

Kyle

Mi sono rotto il cazzo.

Durante tutte le lezioni di stamattina chiunque non ha fatto altro che congratularsi con me per il ritorno di stasera in campo o augurarmi buona fortuna. Professori del cazzo compresi.

E a maggior ragione, il signor Kieran si è sentito in dovere di tenermi mezz'ora in più all'allenamento, non risparmiandosi con minacce e insulti nel caso dovessimo perdere.

Tutto quello che vorrei è rinchiudermi in casa con Ginevra e mandarli tutti a farsi fottere, ma Chase non me lo perdonerebbe.

Faccio per lanciare un cuscino contro la porta, sentendo il nervoso fin sopra la punta dei miei capelli, ma questa si apre all'improvviso, rivelando l'unica persona che al momento può essere in grado di calmarmi.

«Tuo zio mi ha detto che eri nervoso, ma non pensavo di ritrovarti peggio di come ti ho lasciato a scuola» sussurra Ginevra, facendomi mettere bene a sedere a letto mentre abbasso la mia arma.

«Mi sono rotto il cazzo» confesso.

Vuole sempre sincerità da me, quindi eccola, amore.

Lo sguardo della mia bimba si addolcisce mentre chiude la porta dietro di sé e si avvicina al mio letto.

«Se lo dicessi al tuo allenatore? Se giocare ti fa stare male allora non devi farlo per forza».

Lo so.

«Sì, lo so, ma serve per i crediti. E poi devo vincere il campionato, oppure Chase non potrà scegliere il college da frequentare. Suo padre vuole obbligarlo a fare medicina, ma tu ce lo vedi Chase medico?» sbuffo, aiutandola a salire sul letto con me.

Io assolutamente no.

«Non puoi stressarti così tanto solo per una partita. Sono sicura che Chase non ti odierà se smetti di giocare o se non vinci il campionato».

«Lo so, ma voglio farlo lo stesso» sospiro, «non sono mai stato un bravo amico e almeno questo glielo devo, no? Lui e Vì mi stanno sempre vicino e io li tratto sempre una merda».

Ne sono consapevole e sto cercando di migliorare le cose. Vincere il campionato potrebbe essere un passo importante per tutti noi. Potrebbe unirci di più.

«Allora mi permetti almeno di aiutarti a rilassarti un po' prima della partita?» Ginevra alza in aria una busta della spesa che ha fra le mani, di cui non mi ero nemmeno accorto, e la guardo confuso.

«Che hai lì, piccola peste?»

Faccio per prenderle la busta, ma Ginevra mi sorride furba, allontanandomela.

«Spogliati».

Inarco un sopracciglio, sorpreso. «E me lo chiedi così? Nemmeno un bacio, prima?»

Le sue labbra si avvicinano alle mie e mi stampano un dolce bacio prima di tornare ad allontanarsi.

I suoi occhi del colore del cielo mi tengono in ostaggio. «Puoi spogliarti per me, Kyle?»

La sua dolce voce mi fa già eccitare, porca puttana.

Deglutisco a vuoto e faccio come mi dice, sfilandomi via la maglia dalla testa e togliendomi anche i pantaloni. La guardo prima di togliermi anche i boxer. «Anche quelli?»

Ginevra arrossisce. «No, di quelli me ne occupo io. Ora chiudi gli occhi e rilassati, amore».

Merda.

𝑺𝒍𝒆𝒆𝒑𝒊𝒏𝒈 𝑩𝒆𝒂𝒖𝒕𝒚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora