Capitolo 44.5 - it doesn't have to end like this

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Ross

«Ops. Non dovevo dirlo?»

Allontano immediatamente Mike da me, facendolo alzare, e vado dritto verso Adam, che non si muove di un millimetro.

Lo afferro per il colletto della stupida camicia che gli hanno fatto indossare e fisso i miei occhi nei suoi.

«Ross, che stai facendo?!»

Mike posa una sua mano sul mio braccio per richiamarmi, ma me lo scanso subito di dosso mentre Adam se la ride tranquillamente.

Confermo. Da ubriaco non lo sopporto.

«Si può sapere che cazzo fai?»

Il cretino continua a ridere e, anche se riconosco che non lo sta facendo per divertimento, la cosa mi fa incazzare.

È una cosa seria e lui va in giro a dirla così, parlandone come se stesse leggendo una normale lista della spesa.

«Ross».

Mike continua a provare di calmarmi e allontanarmi, ma per ora la mia attenzione è tutta sul mio fratellino idiota.

Rimangio tutto; non sta per niente meglio o non avrebbe detto quelle stronzate.

«Va tutto bene, fratellino. Mike non dirà niente a nessuno, e poi... anche se fosse? Credi davvero che alla fine l-la farò franca? Lo stronzo mi ha rovinato la vita, proprio come ha sempre voluto fare».

Lascio la presa sul colletto della sua camicia e lo spingo via, facendolo barcollare fino a perdere l'equilibrio.

Adam cade per terra riprendendo a ridere e Mike gli va subito vicino per aiutarlo a rialzarsi almeno sulla schiena.

Sento il mio corpo quasi iniziare a tremare per quanto lo sto odiando in questo momento.

«Mi spiegate che succede? Ha detto la verità?»

«Sì, è la verità. Puoi farne quello che vuoi dato che a lui non importa un cazzo. Tanto hai perso già le speranze, no?»

Adam calma per qualche momento la sua risata, risalendo con lo sguardo lungo il mio corpo per fermarlo nel mio.

Un brivido mi fa trasalire.

«L-le ho perse quando sono rimasto lì con lui e ho lasciato andare via te e mamma, Ross», sussurra, prima di accasciarsi alla sua sinistra, colto da un conato di vomito.

La porta della cucina ritorna a riaprirsi e distolgo gli occhi da lui, sentendoli cominciare ad inumidirsi.

Mike prova a tranquillizzarlo e io mi volto, incapace di continuare a guardarlo o anche solo ascoltarlo.

Incontro lo sguardo di Kyle, accigliato, e quando poco dietro di lui vedo la mia Gin, lei mi viene subito incontro, prendendomi il viso fra le mani. Una lacrima lascia uno dei miei occhi, ma la asciugo subito.

«Ha detto che si scusava per avermi rovinato il compleanno e che era come lui. Gli ho detto che non è così, ma si sta impegnando tanto per far sì che io gli dia ragione», sussurro.

Gin deglutisce, allungando lo sguardo sicuramente verso Adam.

«Lo hai detto anche tu, è solo ubriaco. Non sa quello che dice e non-»

«Ha detto tutto a Mike. Quello che ha fatto. E hai sentito cosa ha detto, adesso. Lui sta così a causa mia. Dovevo restare con lui, non avrei dovuto lasciarlo lì. Non avrei-»

Ginevra mi abbraccia forte, e un'altra lacrima mi scende dagli occhi.

«Smettila, non avete nessuna colpa. Nessuno. Solo lui ce l'aveva. Adam è ubriaco, sai che non ti avrebbe mai detto una cosa del genere», sussurra ancora Gin, continuando a stringermi.

𝑺𝒍𝒆𝒆𝒑𝒊𝒏𝒈 𝑩𝒆𝒂𝒖𝒕𝒚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora