𝑺𝒍𝒆𝒆𝒑𝒊𝒏𝒈 𝑩𝒆𝒂𝒖𝒕𝒚

Capitolo 43 - just for one night

Kyle

«La smetti di sbirciare nella busta?» Ginevra mi rimprovera quando provo di nuovo a vedere gli abiti che ha comprato per me.

Abbiamo deciso di comprare l'uno i vestiti dell'altra a sorpresa e ce li scambieremo soltanto domani sera, prima che la festa cominci.

Non avrei mai pensato di ritrovarmi a fare una cosa del genere da coppiette. E soprattutto non avrei mai pensato che mi sarebbe piaciuto.

Ma d'altronde si tratta di farlo con la mia bimba.

Per fortuna, la mattinata è passata in fretta e il capo della setta ci ha dato il permesso di riposarci ad una gelateria, dati i chilometri fatti.

Credo di non aver mai visto così tanti negozi in soltanto mezza giornta, ed è tutta colpa di Janette che lamentava sempre di non trovare niente di abbastanza bello per lei.

Come se non bastasse, la mia piccola peste mi ha costretto ad andare anche domani ad aiutarli ad allestire la casa. Malefica.

Ha calcolato tutto per costringermi ad aiutarla con questa festa di compleanno del cazzo.

Va bene che le ho detto che i suoi amici non sono poi così tanto male, ma non intendevo sicuramente arrivare ad organizzargli una festa a sorpresa o passare con loro mezza giornata.

Una cosa però non mi dispiace: vederla così contenta di prepararla.

Forse sono un po' geloso.

«Tanto saranno tutti uguali, non è che noi maschi abbiamo tanta scelta» Mike alza gli occhi al cielo continuando a mangiare il suo gelato, e io sposto gli occhi sulla mia Ginevra.

Il mio sguardo insistente la fa sorridere prima di farle rilasciare un lieve sospiro.

Mi allunga il suo cono gelato e lo assaggio prendendone un po'. Pistacchio e nocciola.

Ginevra se lo riporta davanti, e ne lecca una piccola parte che si sta sciogliendo, non permettendomi di distogliere gli occhi dalle sue labbra.

Il ricordo di lei, ieri pomeriggio, in ginocchio per me in quella dannata doccia mi fa subito alzare il cazzo.

La sua lingua sulla mia lunghezza mentre i suoi occhi erano nei miei.

Le sue labbra intorno al mio glande.

La presa delicata della sua mano.

La sua voce calda e eccitante.

È dolce anche mentre prende il mio cazzo.

Sta acquisendo sempre più coraggio con il mio corpo e non vedo l'ora di riaverla di nuovo con le labbra intorno alla mia erezione, tutta per lei e solo per lei.

Ingoio a vuoto, e quando vedo le sue guance diventare più rosate capisco che anche lei sta pensando alla stessa cosa a cui sto pensando io. A quei momenti.

La mia piccola peste non è più tanto ingenua.

Le sorrido bagnandomi le labbra, soddisfatto.

Questo è proprio quello che volevo: essere nella sua fottuta testa in ogni momento.

«La smettete?» La voce di Janette al mio fianco fa allargare il mio sorriso.

Non la sopporto più.

Ginevra la guarda imbarazzata mentre continua a mangiare il suo gelato tranquilla.

Mi domando se anche sotto le sue mutandine sia tutto tranquillo, ma il fatto che stia stringendo le cosce tra loro mi fa ben pensare di no.