Capitolo 31 - the calm before the storm

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Mike

«Stai meglio?» poso un braccio intorno alle spalle di Ross, affiancandolo lungo il corridoio.

Continua a camminare con lo sguardo dritto davanti a sé, senza dire una parola fin quando non arriviamo in aula.

«Adam lo sapeva e non mi ha detto niente, ti rendi conto?» va a sedersi al suo posto, io dietro di lui.

Mi ha raccontato che Ginevra si è fatta del male, che non stava bene. E che Adam lo sapeva, ovviamente.

E non ne ha parlato con Ross.

«Forse non voleva farti preoccupare» dico, per poi mordermi il labbro inferiore.

Ross si lascia andare sulla sedia, aprendo di poco le gambe.

«Non m'importa un cazzo, doveva dirmelo. Lei è la mia migliore amica, dovrei sapere tutto di lei. E invece Patt a quanto pare ne sapeva più di me» sbuffa.

«Ma ora lo sai. Te l'ha detto lei, non conta questo?»

Io credo che questo sia molto più importante.

«Sì, ma se Adam me lo avesse detto avrei potuto aiutarla prima. Non glielo avrei permesso. Le sarei stato accanto e non glielo avrei permesso».

Sarebbe tutto più facile se le persone si confidassero sempre su ogni cosa. Nessuno soffrirebbe più e il mondo sarebbe un po' più felice forse.

Ma questa è la realtà. Tutti hanno paura di parlare per il giudizio degli altri e tutti hanno paura di sembrare quelli sbagliati.

Tutti hanno paura di essere sé stessi.

Tutti hanno paura di mostrare le proprie debolezze perché sanno che ci sono persone che sfrutterebbero proprio quelle per un loro vantaggio.

Nessuno si fida più di nessuno, non davvero, ed è triste.

È triste perché non ci si può fare molto.

«Ci siamo già passati, non credi? Non puoi starle sempre vicino 24h su 24h. Lei ha bisogno di vivere la sua vita, fare i propri sbagli e le proprie scelte. Ha bisogno di essere indipendente. Ha scelto Kyle perché le permette questo, no?»

Questo lo fa incazzare, perché si volta subito per guardarmi male. «Puoi non ricordarmelo?»

Le mie labbra si curvano leggermente verso destra per un mezzo sorriso. Qualcuno entra in aula attirando la nostra attenzione.

Janette.

La incito subito con un cenno a venire da noi, lei mi dà retta.

I capelli biondi le ricadono con delle onde morbide sulle spalle. Si alza gli occhiali da sole sulla testa prima di sedersi al mio fianco.

«Ho fatto una sorta di cosa a tre con Julian e Finn, il suo amico».

Le mie sopracciglia si alzano, così come quelle di Ross.

E ce lo dice così?

«Hai fatto cosa?» chiede Ross, trattenendo una risata.

Almeno il malumore sembra essergli uscito fuori dal corpo per fortuna.

Janette ha questo potere. Soprattutto se se ne esce con cose del genere.

«Diciamo che mi hanno toccata entrambi, poi Julian ha iniziato a scoparmi e nel frattempo Finn era davanti a me, che mi baciava e si sega-»

«Farò finta di non aver sentito niente di tutto questo» dico, tappandomi immediatamente le orecchie.

Janette si gira a sorridermi divertita, Ross scoppia in una forte risata e mi fa sorridere vederlo distratto.

𝑺𝒍𝒆𝒆𝒑𝒊𝒏𝒈 𝑩𝒆𝒂𝒖𝒕𝒚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora