Capitolo 23 - sex and drugs

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Ginevra

Sento bussare alla porta del bagno e per poco non mi viene un infarto.

«Zio ha fatto una crostata alle ciliegie. Dice che devi mangiarla, sennò non ti lascia andare via».

Sospiro, gridando un "va bene".

Finisco di sciacquarmi sotto la doccia, poi esco e avvolgo il mio corpo in uno degli accappatoi.

Per fortuna oggi Kyle ha lasciato stare le mie gambe, che mi ha fatto allenare anche ieri, e mi ha lasciato dedicare alle braccia e al petto, anche se comunque mi ha fatto correre. E stavolta per venti minuti.

Indosso i miei vestiti e raccolgo quelli sporchi per metterli nella cesta dei vestiti da lavare di Kyle, poi esco dal bagno trovandomelo proprio davanti.

Mi ha aspettata qui fuori mentre facevo la doccia?

«Tu non mangi la crostata?» chiedo, mentre lo vedo superarmi per entrare in bagno.

«La mangio dopo. A differenza tua oggi mi sono dato da fare».

Come?

Mi chiude la porta praticamente in faccia, facendomi spalancare gli occhi.

Da quando sono arrivata qui non ha fatto altro che farmi una sorta di guerra fredda, così come ieri pomeriggio, e non capisco perché.

Gli ho detto che ho capito che non lo ha fatto di proposito a ricominciare con Ross, quindi che vuole da me?

Busso alla porta, stanca del suo comportamento.

Mi riapre e ritorno a spalancare gli occhi quando mi rendo conto che è già senza maglietta e pantaloni.

Gli do subito le spalle, sentendomi improvvisamente accaldata.

Indossa soltanto delle stupide mutande.

Mutande che non serve a niente, aggiungerei.

«Che c'è?»

«I-io, v-volevo dirti che...» che volevo dirgli? Ah già. «Voglio sapere perché mi tratti così. Che ti ho fatto?»

«Girati».

E permettergli di vedermi rossa come un peperone e in imbarazzo? Anche no.

«Mettiti qualcosa addosso».

«Girati».

Sospiro e faccio come mi dice, notando con piacere che ha almeno messo di nuovo i pantaloni della sua tuta.

«Come vuoi che ti tratti, amore?»

I suoi occhi si posano nei miei e per la prima volta da quando sono arrivata qui mi impongo di non sfuggirgli.

«Sei arrabbiato con me e non capisco perché. Dovrei essere io quella arrabbiata».

«Che ti importa se sono arrabbiato con te o meno? Tanto a te non frega niente di me, no? L'altro giorno non sei scappata via perché hai sentito qualcosa. Tu esci con Adam» Kyle si sposta dallo stipite della porta e si avvicina a me, guardandomi come un gatto che sta per catturare la sua preda.

«N-non mi importa che tu... Insomma, io...» sospiro in difficoltà e Kyle si bagna le labbra.

Ma che mi succede?

«Non c'entra niente che mi importi di te o no. Comunque sia, non mi va che qualcuno sia arrabbiato con me senza che io gli abbia fatto niente» riesco a dare finalmente voce ai miei pensieri.

Kyle fa un altro passo verso di me e stavolta indietreggio, fino a quando non mi ritrovo contro una delle pareti.

«Tu mi odi, io non posso odiare te?»

𝑺𝒍𝒆𝒆𝒑𝒊𝒏𝒈 𝑩𝒆𝒂𝒖𝒕𝒚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora