«Perché ti interessa così tanto?» Finì per chiedere Maris.
«Come perché?» Diana si lasciò andare ad un sussulto, ingoiando il groppo in gola. «Hai ucciso Iside davanti a me per questo motivo, penso che ho il diritto di saperlo.»
Maris si passò una mano vicino le labbra.
Quel giorno le trecce, che coprivano parte del suo capo, erano state adornate con anelli dorati. Indossava una camicia nera con i bottini bianchi. I jeans scuri accompagnarono il suo coordinato e delle scarpe di ginnastica bianche risaltavano immacolate sotto l'orlo dei pantaloni.
Camminò avanti e indietro per qualche istante, facendo un rumore con la bocca in segno di indecisione. «Sento che menti, davvero, non sembri credibile.» Le lanciò un'occhiata. «Perché ti interessa Kali?» Lui conosceva già la risposta ma voleva sentirla dire da lei.
«Perché forse conosceva una persona che io conosc... solo una persona, ecco.» Diana si pentì di aver provato a dire altro, non sapeva nulla del suo vero padre, se non il suo nome.
«Chi è questa persona?»
«Nessuno a che fare con te.»
«Mettimi alla prova, potrei sorprenderti.»
Diana tentennò più di una volta, rimuginando sullo sguardo appagato che gli rivolse Maris.
Non mostrò di essere curioso ma solo in attesa.
«Aegir.» Diana sputò quel nome come un supplizio legato al dito. Provò a strozzarsi con la sua stessa lingua ma non ci riuscì, fu più forte di lei. La bocca parlò da sola. «Era mio padre.» Nell'aria si librò il segreto che aveva celato ad ogni essere umano.
Gli occhi di Maris sfiorarono la durezza del volto di Diana, era così curiosa da spingersi a fare confidenze con il suo rapitore. O, finalmente, le torture stavano fungendo meglio del siero della verità.
«Lo so.» Replicò lui, alzando le spalle di scatto per accentuare l'ovvietà di quella confessione. Si costrinse a non ridere quando vide lo stato di stupore che aveva suscitato.
«Come... come fai a saperlo? Lo conoscevi?» Il pensiero di ciò le fece serrare lo stomaco. Ma il fatto che lui fosse più grande di lei di qualche anno, avvalorò la possibilità che la sua preoccupazione potesse essere reale.
«Ho bisogno di sapere.» Proseguì Diana, supplicandolo. Spostò il suo peso da un braccio all'altro, tentando di procurarsi un po' di sollievo. A momenti avrebbe potuto perdere i sensi, tutto dentro di lei implose silenziosamente.
«Te lo meriti?» Chiese Maris con una scintilla maligna, indicando i costanti promemoria che gli facevano credere il contrario. Fece saettare l'attenzione prima sul gonfiore al naso e, nell'attimo dopo, il leggero alone lasciato dal tentato strangolamento. Ma soprattutto... «Questo è stato un colpo basso.» Indicò infine la sua zona iliaca. «Dovresti darmi qualcosa in più del sono così stupida da aver vissuto un mese in un luogo senza capire dove fosse.»
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Una Realtà a Colori
FantasíaVOLUME 1 - COMPLETO 𝑻𝑹𝑨𝑴𝑨 Tutto è cambiato per Diana. 24 ore 𝑝𝑟𝑖𝑚𝑎 dell'incidente era solo una comune ragazza, soffocata dal futuro e dall'inadeguatezza. 24 ore 𝑑𝑜𝑝𝑜 l'incidente, Diana è un membro della triarchia del Sacro Triskell...