«E comunque ti stanno bene i vestiti che ti ho preso.» Sussurrò a un tratto Maris, interrompendo il discorso di Diana.
La osservò con indosso la linea maschile che aveva scelto per lei. Non aveva la più pallida idea su come vestisse una ragazza, così comprò quello che avrebbe messo lui ma solo di qualche taglia inferiore. «Ora che ci penso, peccato che non ti ho preso anche un completo. In giacca e cravatta saremmo potuti sembrare i Man in Black.» Continuò pensando alla scena, modulando il tono di voce. «Puro protagonismo cinematografico.»«Non divaghiamo santo cielo!» Sbuffò Diana, tornando a parlare di quello che aveva scoperto.
«Ah si, è vero...» Assecondò Maris, riemergendo tra i suoi pensieri.
In verità aveva scelto solo abiti maschili per evitare che quelle forme, che aveva visto semi nude qualche attimo prima, non potessero in qualche modo attrarlo più di quanto cercò di nascondere. «Mi sono perso quando hai parlato... del vaso di che?»«Hai sentito bene.» Rispose lei con severità, porgendogli le lettere sovrapposte in modo da evidenziare i due acrostici uguali.
«Ok, quindi...» Lui li osservò senza entusiasmo. «I nostri genitori hanno nascosto il Diario segreto nel vaso di Pandora, che tra l'altro è un mito, risposto da qualche parte infondo al mare.» Tacque per qualche secondo. «Chissà dove.» Scoccò tra le labbra un mugolio di rimprovero. «Mi dispiace informarti che non hai vinto la scommessa.»
«Invece sì.»
«Invece no.» Maris sventolò le lettere a mezz'aria. «Qualcosa mi dice che stasera dormiremo insieme.»
E lì che Diana lo guardò con le sopracciglia inarcate e con un sorriso di vittoria tra le labbra. «A mio parere dovresti costruirti un divano più comodo perché so anche dove si trova il Diario.»
«Chi te l'ha fatta la soffiata, Nemo?» Ribatté lui con scetticismo.
Diana sbuffò di nuovo, iniziando a raccontare di quando lui le aveva messo la TV nella cella, giocando a fare il manipolatore della realtà. Ripeté con sforzo tutto ciò che si ricordava del servizio dato alla telegiornale. «Le leggende dicono di non aprire.» Citando le testuali parole del direttore del museo, in collegamento quella sera. «E tra l'altro ricordo perfettamente che il vaso è stato ritrovato in direzione del NeverDied. Per questo mio padre ha scritto: Nutri i tuoi occhi dell'orizzonte dannato. Era per indicare il vulcano.»
Dopodiché gli passò un libro sulla mitologia greca, indicando la didascalia che voleva che leggesse.
Lui l'assecondò arricciando il muso esasperato. «Secondo la leggenda, Zeus ordinò che non dovesse mai essere aperto, a qualunque costo. Al suo interno vi era ogni male del mondo e infondo giaceva la speranza.» Sì, pensò infine Maris, tutto quadra. Mannaggia.
«Ma mi fa male comunque ammettere.» Diana esitò per qualche istante. «Che non sono sicura al cento per cento.»
«Sembra tanto che tu mi stia per chiedere qualcosa.»
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Una Realtà a Colori
FantasyVOLUME 1 - COMPLETO 𝑻𝑹𝑨𝑴𝑨 Tutto è cambiato per Diana. 24 ore 𝑝𝑟𝑖𝑚𝑎 dell'incidente era solo una comune ragazza, soffocata dal futuro e dall'inadeguatezza. 24 ore 𝑑𝑜𝑝𝑜 l'incidente, Diana è un membro della triarchia del Sacro Triskell...