Odio le rose

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Da quel giorno io e Draco non ci parlammo più. Non riuscivamo più a guardarci negli occhi e se per qualche assurda ragione i nostri sguardi si incrociavano, subito li abbassavamo. I nostri silenzi diventavano sempre più assordanti e noi ci allontanavamo sempre di più.

L'Esercito di Silente si rafforzava e i giorni passavano veloci.
Arrivò l'inverno, la neve, le vacanze e il Natale.
Quello fu uno dei più bei Natali della mia vita, nonostante tutto.
Era la prima volta che lo trascorrevo lontana da casa, senza i miei nonni. Loro erano in Italia per affari, io e mamma eravamo al quartier generale dell'Ordine della Fenice.
Era la prima volta che mi trovavo a cena con tante persone: la famiglia Weasley, Hermione, Harry e Sirius. Ero felice, vedevo nei loro volti la gioia di ritrovare il Sig Weasley a tavola con noi; certo era un po' acciaccato ma c'era! Ero felice di scartare il regalo della Signora Weasley, anche se non l'avrei mai indossato. Ero felice di stare con i miei amici.
Puntualmente in ritardo arrivó anche mia madre con i suoi di regali. Regali sfarzosi, grandi, belli, costosi. Non voleva competere con Molly, assolutamente, voleva solo dimostrare che anche lei era una mamma attenta e presente e questo la Signora Weasley lo sapeva, perciò non se la prese!
La cena fu piacevole e squisita (l'ho già detto che Molly è una cuoca eccezionale?!). Noi ridevamo, scherzavamo mentre mia madre e Sirius si guardavano, o meglio volevano guardarsi ma senza darlo a vedere, non volevano che l'altro se ne rendesse conto. Sembravano me e Draco!
Ad un certo punto, però, arrivò il mio gufo Je T'aime a ricordarmi il motivo per il quale quegli ultimi giorni ad Hogwarts erano diventati così pesanti e tristi.

Lo so che Je T'aime è un nome buffo, non appropriato per un gufo ma quella era l'unica frase in francese che mia madre mi ripeteva sempre.
Quando ricevetti la mia lettera per Hogwarts ero contenta ma allo stesso tempo terrorizzata di lasciare mia madre; così lei decise di comprarmi un gufo bianco. Avremo potuto inviarci lettere quando volevamo, quando eravamo tristi o felici, avremo potuto sentirci sempre, ogni giorno grazie al mio nuovo gufo e come potevo chiamarlo se non Je T'aime?! In fondo avevo un gufo per potermi sentire più vicina a mia madre che mi ripeteva sempre quelle parole!
Oltre al gufo mia madre però mi disse una cosa "non devi preoccuparti, li ti divertirai, farai amicizia e poi hai già tanti amici. C'è Ron, Fred, George e soprattutto c'è Draco. Con lui non ti succederà nulla, lui sarà sempre con te".
Quanto vorrei poterti dare ancora ragione, mamma!

Je T'aime mi consegno una scatola di cioccolatini. Erano i miei cioccolatini preferiti, quelli che solo a Parigi puoi trovare. Li riconobbi dalla scatola rosa e oro.
Ron li guardava ammaliato e subito allungó la mano per afferrarne uno.
Io lo bloccai; gli diedi uno schiaffo sulla mano e lui "non li ho mai assaggiati, saranno deliziosi".
"Certo che non li hai mai assaggiati, sono i cioccolatini più costosi di Parigi, le tue pupille gustative non sarebbero in grado neanche di distinguere i sapori!" Lo ghiacciai con lo sguardo.

Potevano essere semplicemente il regalo di Natale dei mie nonni, loro sapevano che li adoravo. Ma io ero consapevole che non me li avessero spediti loro.
Oltre alla scatola dei cioccolatini e ad una lettera, il mio gufo mi porto un mazzo di rose rosse. I miei nonni sapevano che non mi piacevano le rose. Le detestavo. Ero fermamente convinta che le rose fossero i fiori più banali in commercio. Quelli che puoi regalare ad ogni occasione. Quelli che regali quando non conosci la persona e i suoi gusti!

Era il giorno del mio compleanno, compivo 10 anni e come ogni anno mia nonna aveva organizzato una grande festa! C'erano molti invitati, molte famiglie di maghi importanti, c'erano tanti bambini. C'era Draco.
Appena arrivò corse da me per farmi gli auguri. Aveva in mano un mazzo di rose rosse. Mi guardò e disse "queste sono per te. Le ho colte con le mie mani".
Io scoppiai a ridere. Risi in faccia a quel bambino bassino, mingherlino, con i capelli biondi laccati all'indietro che mi guardava con i suoi occhi ghiaccio.
La sua espressione cambió di colpo. Prima era entusiasto, poi divenne triste, amareggiato, quasi imbarazzato.
La mia amica Tulip (ora una Corvonero simpatica e leale) gli disse "non lo sai, Charlotte odia le rose, soprattutto quelle rosse!"
Ed era vero, non mi piacevano quei fiori, li detestavo per la loro banalità! Però non potevo dirglielo a Draco; lui era stato così gentile, carino e premuroso. Così esordii " è vero non mi piacciono le rose ma le tue si. Anzi amo le tue rose".

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