La parte che non mostri agli altri

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Appena arrivati al binario 9 e 3/4 guardai Harry e gli altri e con fare arrogante (ero sempre una serpeverde) dissi "ho passato troppo tempo con voi, ora ho bisogno di chiacchierare con persone più affini a me" Sorrisi e loro fecero lo stesso: mi conoscevano bene e sapevano che era il mio modo carino per dire che ero stata bene con loro quei giorni.
Mi diressi dai miei compagni: Pansy, Blaise, Theodore e Draco. Draco mi guardava sempre infastidito ogni volta che parlavo con Potter e i suoi amici. Era infastidito, non disgustato.
"Non riesco proprio a capire cosa ci trovi in loro" disse in modo altezzoso.
"Bhe delle volte mi chiedo anche io cosa ci trovo in molti di voi" risposi, guardando Theodore dall'alto verso il basso!

Draco era geloso delle mie amicizie ma non mi odiava per questo. Mi conosceva, sapeva come ero fatta e io conoscevo lui più di chiunque altro, almeno credevo fino a quell'anno!
Ogni volta che Ron o Hermione parlavano male di lui io lo difendevo "lui non è così realmente. Si mostra per quello che non è solo per compiacere il padre. Draco è diverso." Queste erano le mie parole.
Lo pensavo realmente, anzi avevo la presunzione di dire che io conoscevo la parte migliore di lui, quella che non mostrava.
Forse però mi sbagliavo.

Io e Draco ci conoscevamo da quando eravamo piccoli, giocavamo insieme, e ne combinavamo di ogni (povero Dobby ne ha sopportate tante). Eravamo due ragazzini scalmanati e scapestrati. Ci volevamo bene. Con me lui era diverso, non dico che fosse premuroso e gentile ma era riuscito a mostrare il suo vero IO.
La parte più profonda e nascosta di lui l'aveva mostrata solo a me ed io la custodivo con cura.
Con gli altri invece era il classico ragazzino viziato, con la puzza sotto al naso che guardava tutti con aria di indifferenza e disprezzo.
A lui interessava molto cosa la gente pensasse di lui, soprattutto suo padre!
Ricordo ancora quando l'anno prima venne trasformato da Alastor Moody (o meglio il presunto Moody) in un furetto. Io non ero presente purtroppo, ma appena mi raccontarono la scena aspettai Draco nella sala comune dei Serpeverde per poterlo prendere in giro.
Io e Draco ci prendevamo sempre in giro. Ci stuzzicavamo e punzecchiavamo e più lo facevamo più ci legavamo l'uno all'altro.
Appena lo vidi esclamai " ho saputo che sei stato per qualche minuto un furetto. Secondo me eri molto carino!"
Lui, totalmente infastidito da questa mia battuta mi squadró e disse " Potter mi ha dato del patetico e se quello strambo di un professore non si fosse intromesso, gli avrei dato una bella lezione"
Lentamente mi avvicinai, lo guardai negli occhi e gli dissi "Draco, ancora che ti preoccupi di quello che pensa la gente. Non ti deve interessare il giudizio degli altri. Non devi dare conto a nessuno se non a te. Tu sei il miglior giudice di te stesso." Poi aggiunsi "al massimo deve importarti il mio di giudizio"
A quel punto lui si avvicino sempre di più e mi sussurro "tu che pensi di me?"
"Che preferisco il Draco che non mostri a tutti, quello che conosco solo io" gli risposi appoggiando le mie labbra al suo orecchio.

Molti pensavano che io e Draco fossimo una coppia, molti credevano che fossimo fidanzati e a noi piaceva farlo credere.
Avevamo un rapporto speciale: non era di certo il classico rapporto tra fratello e sorella ma non era neanche amicizia.
Draco era bello, affascinante e attraente. Ero attratta da lui, chi non lo era in quella scuola, e lui era attratto da me. Lo vedevo dal mondo in cui scherzava o meglio flirtava.
C'è mai stato qualcosa tra noi?!
No, non proprio. Ci volevamo era evidente, i nostri sguardi non mentivano e neanche i nostri corpi e i pensieri?! Che ve lo dico a fare, spesso mi capitava di guardare o pensare a Draco sotto un altro punto di vista. Spesso in camera, da sola nel letto pensavo a lui. Ma erano pensieri e dovevano rimanere tali.
Io e Draco ci conoscevamo troppo bene, sapevamo i nostri punti deboli e un qualsiasi tipo di avvicinamento, che andava oltre quell'apparente amicizia, ci avrebbe distrutto! Ci saremo distrutti e avremo incasinato le nostre vite se solo uno dei due avesse avuto più coraggio.

Durante i preparativi per il ballo del Ceppo, ricordo le sue parole durante una cena in Sala Grande "ehi Charlotte immagino avrai avuto mille inviti per il ballo. Hai trovato qualcuno degno di te?
Io di tutta risposta "immagino che anche per te sia faticoso trovare qualcuna migliore di me. Ci sei riuscito?"
Lui non fece un invito ufficiale, semplicemente mi guardò e disse " no, per questo vieni con me"
È così fu, io non obbiettai perché sapevo che era lui il mio accompagnatore. Entrambi lo sapevamo.
Il giorno del ballo era bellissimo.
Io non ero da meno anzi. Draco non mi tolse gli occhi di dosso, eravamo entrambi incantati l'uno dell'altro. Mi disse solo " sei bellissima" guardandomi negli occhi e spostandomi i capelli dietro l'orecchio. Il suo sguardo si posò poi sul mio decoltè. Non era la prima volta che mi guardava così.
Ballammo tutta la sera: teneva le sue mani sui miei fianchi e io ogni tanto appoggiavo la mia testa sul suo petto. È strano da pensare ma con lui mi sentivo protetta!
Non so se fu la musica, qualche bicchiere di troppo corretto ovviamente dai gemelli Weasley (non c'era alcol a quella festa per ordine della McGranitt) ma io e Draco ballando uscimmo da quella sala. Andammo in un posto più tranquillo, più isolato e più silenzioso.
In quel momento eravamo solo io e lui: lui mi teneva per i fianchi, io avevo le mie mani intorno al suo collo. I nostri cuori battevano forti e i nostri corpi si volevano, eccome se si volevano. Non ci guardavamo più negli occhi, ma guardavamo fisse le nostre labbra aspettando che uno dei due facesse il primo passo.
"Per quanto tempo dobbiamo restare qui?" Lo so, non era di certo la frase più adatta da dire in quel momento, ma dovevo in qualche modo allentare la situazione. Avrei potuto allontanarmi da lui, ma non volevo. Volevo che le sue mani continuassero a toccare i miei fianchi; volevo che lui continuasse a stringermi a se ma avevo paura di rompere il bello che c'era tra di noi.
"Io resterei così con te per sempre" Questa fu la sua risposta. Mi spiazzó, li capii che tra qualche secondo ci saremo baciati e non so se saremo riusciti a fermarci ad un bacio innocente.
Poi di improvviso un voce "chi c'è lì?!" Gazza puntuale come un orologio svizzero, spezzò quell'incantesimo. Draco mi prese la mano e disse "corri". E corremmo, corremmo tanto. Eravamo divertiti ma anche rammaricati perché speravamo in qualcosa, anche solo in un bacio che non ci fu...

Trascorremmo l'intero viaggio per Hogwarts a parlare e a sparlare di Potter (o meglio loro sparlarono di lui, io semplicemente li lasciavo fare). Nessuno sapeva quello che quel povero ragazzo aveva vissuto l'anno prima, la morte di Cederic, e cosa avesse provato il giorno dell'udienza al Ministero.
Arrivammo.
Scendemmo dall Hogwarts Express e subito Malfoy dovette provocare Potter.
"Mi meraviglio che il ministero ti faccia ancora girare libero Potter"
"Stai lontano da me Malfoy" Harry era profondamente provato, lo si evinceva dalla risposta data.
"È solo Malfoy" esclamai per tranquillizzarlo. Poi mi diressi da Draco e lo colpì alla nuca con un piccolo schiaffo e gli dissi "sei uno stronzo"

Bene, eravamo arrivati ad Hogwarts

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