Ancora una volta

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"Com è andata la festa dei Grifondoro?"

"Eh?" Risposi a Pansy con tono confuso.

"La festa nella loro sala comune? Charlotte sei ancora ubriaca? Ieri sei sgattaiolata fuori di qui come una fuggitiva! Ricordi?!" Lo sguardo di Pansy era perplesso e i suoi occhi non facevano altro che scrutarmi con attenzione e circospezione.

"Ah si la festa? Certo!! È andata benissimo, potevi venire". Ridacchiai cercando di mantenere un tono neutrale.
Ero in difficoltà: non ero andata a nessuna festa. Ero rimasta tutta la serata chiusa in uno sgabuzzino con Malfoy a fare cose poco innocenti.
Le mie guance presero fuoco al ricordo della notte passata.
Speravo solo che la mia compagna di stanza se la fosse bevuta.
Non ero poi così male a dire le bugie. Potevo averla convinta.

"Dai andiamo a fare colazione, ho una fame!" Cercai di cambiare discorso. Altre domande avrebbero compromesso la mia stabilità mentale e io dovevo rimanere concentrata.
Quella mattina la professoressa McGrannit ci avrebbe illustrato la prima prova da affrontare. Il pensiero di Draco dentro di me e le domande scomode di Pansy mi avrebbero distratto.

"Non aspetti Draco?" La domanda di Pansy era del tutto legittima.
Io e Draco dal primo anno, ogni mattina, ci aspettavamo davanti all'entrata del dormitorio femminile. Iniziavamo sempre la mattina così. Io correvo verso di lui, lo abbracciavo e poi poteva iniziare la nostra giornata.
Lo abbiamo fatto fino al nostro quarto anno. Il quinto e il sesto, come sapete, furono anni un po' complicati per il nostro rapporto, ma questa abitudine l'avevamo ripresa per l'ultimo anno.
Questo doveva essere l'anno più bello per me e Draco decise che tutto doveva tornare esattamente come prima.
Quella mattina però non avevo nessuna intenzione di vederlo. Cosa gli avrei mai potuto dire dopo la notte di ieri?
Le gambe mi tremavano già, non oso immaginare cosa mi sarebbe successo se avessi visto le iridi azzurre di Draco puntare verso la mia direzione.

"Ho troppa fame, non sarà un dramma non aspettare Malfoy!" Esclamai nervosa e agitata.
Dovevo essere più credibile, mi ripetevo!

Mentre facevamo slalom nella nostra sala comune tra gli studenti che si dirigevano verso la Sala Grande, mi sentii sfiorare la mano.
Non appena mi girai, il mio cuore sussultò.
Gli occhi di Draco mi fissavano e strane emozioni contrastanti fecero largo nel mio petto.
Ritrassi subito la mano, quasi come se il suo tocco mi avesse scottato. L'unico a bruciare, però, era il mio cuore e il mio desiderio di stare con lui, ancora una volta.
Non potevo. Non potevamo comprometterci ancora una volta.

"Non mi hai aspettato questa mattina?"

"Era già tardi..." Abbassai lo sguardo. Non avrei retto il contatto visivo con lui.
Draco si guardò intorno, nell'attesa che gli altri uscissero dalla stanza.

"Dovremmo parlare" Mi sussurrò per evitare di essere sentito da chiunque fosse vicino a noi.
In quel momento, però, io non percepivo nessuno. Eravamo solo io Draco in quella stanza.

"Di cosa?"

"Di ieri"

"Eee...non è successo niente ieri." Mi apprestai a dire per poi girarmi e lasciarlo indietro.
Non ci riuscii.
Lui mi prese il braccio e mi portò verso di lui.
Il suo profumo mi inebriava la mente e la sua bocca così perfetta mi faceva perdere ogni forma di razionalità.
Avevo lo sguardo perso nel suo viso.
Avvolse le braccia intorno a me e mi sfiorò la schiena.
Quel gesto mi strappò un sospiro e mille brividi iniziarono a irradiarsi sul collo.
Gli altri studenti erano andati via. Eravamo soli e troppo vicini ancora una volta.

"Abbiamo quaranta minuti prima dell'inizio delle lezioni". Mi sussurrò all'orecchio facendomi sussultare.
Non riuscii a dire una parola.
Il mio sguardo si posò sulle sue labbra. Lui le inumidì con un gesto involontario. Poi iniziò a mordersi il labbro inferiore mentre le sue mani erano ben salde sui miei fianchi.
I nostri corpi iniziavano a sfiorarsi, a toccarsi e l'eccitazione di Malfoy era visibile.
Chiusi gli occhi per un momento. Dovevo riordinare le idee.
L'unica cosa a cui però continuavo a pensare era il corpo perfetto di Draco sopra di me. Alle sue mani sul mio seno e alla sua lingua dentro la mia bocca.
D'improvviso la presa si allentò, la mano di Draco prese la mia e mi condusse in camera sua.
Non appena la porta si chiuse dietro le nostre spalle mi sentii schiacciare contro la parete.
La sua bocca premeva contro la mia e le sue mani si muovevano sul mio corpo.
Conosceva i miei punti caldi, quelli più sensibili.
Il suo tocco mi eccitava e un tremore inaspettato divampò lungo le mie gambe.

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