Luna

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Tre mesi dopo

Ero stanchissima quel giorno.
Non vedevo l'ora di buttarmi sotto la doccia e poi nel letto.
Le lezioni e i compiti, ogni tanto, lo ammetto mi tenevano occupata, ma la mia stanchezza dipendeva dalle continue notti insonni, dagli incubi e da Draco, o meglio, dal pensiero di lui.
Continuavo ad odiare me stessa per l'effetto che quei ricordi avevano su di me.
Mi detestavo perché in fondo non riuscivo ad odiarlo del tutto. I miei continuavano ad essere solamente tentativi falliti.
Forse non volevo odiarlo realmente perché in fondo se non l'avessi amato così intensamente e incondizionatamente, oggi non avrei mai saputo cosa fosse l'amore.

Feci una doccia veloce, mi asciugai i capelli e spalmai la crema al sapore di cocco sulla mia pelle.
Avvolsi il mio corpo intorno all' asciugamano e andai in camera, pronta per tuffarmi nel letto.
Non appena aprii la porta del bagno mi bloccai.
Non riuscivo a fare un passo in avanti, i miei piedi erano piantati per terra, erano pesanti e io non riuscivo a muovermi.
La bocca si spalancò per lo stupore.
Davanti a me occhi ghiaccio mi fissavano con determinazione e fermezza.
Quegli occhi, che avevo amato tanto, non ero più in grado di riconoscerli. Erano spenti, vuoti, pieni di demoni , non avevano più il loro luccichio naturale io li guardavo inorridita.

"Che ci fai qui?" Dissi pietrificata.
Draco mi guardò per altri cinque secondi, poi girò lo sguardo verso la finestra.
"La luna è bella, vero?" Chiese

Questa domanda mi spezzò, mi lacerò in due completamente. Mi mancò il respiro per un attimo. Temetti quasi di morire.
Sapevo il significato di quella affermazione.
Non dissi nulla.
Non gli risposi.
Feci finta quasi di non aver sentito.
Anzi mi comportai come se lui mi avesse detto una cosa insensata, una cosa che non poteva giustificare la sua presenza qui ad Hogwarts, soprattutto in camera mia.
Non gli potevo dare anche questa soddisfazione.
Lui doveva pensare che io avessi dimenticato tutto ciò che eravamo stati un tempo.
Anche se in cuor mio sapevo che quella stupida domanda era stata in grado di distruggermi completamente in quel momento.

"Vai fuori immediatamente da questa stanza" Sbraitai.

Draco continuava a guardarmi in silenzio.
Sapevo che avrebbe aspettato che la mia rabbia fuoriuscisse dal mio corpo prima di iniziare a parlare.
Lui mi conosceva.
Per lui ero una carta letta.
Lui mi aveva in pugno.
E questo mi irritava.
Ma fu così: con occhi di fuoco iniziai ad urlare

"Cosa diavolo vuoi da me?
Cosa ci fai qui? Rispondimi!!"

Più gridavo, più mi avvicinavo a lui.
Avevo la mandibola serrata e le mie unghie si conficcavano nelle mani chiuse a pugni.
Volevo colpirlo, volevo lanciare all'aria tutto quello che avevo davanti.
Volevo semplicemente sfogarmi per non crollare.
Ma non ci riuscii.
Crollai.
Tirai su con il naso, guardai Draco

"Hai idea di quello che ho vissuto in questi mesi?"
"Dove sei stato per tutto questo tempo?"
"Dove sei stato quando avevo bisogno di te?"
"Dove?" Ruggii mentre scendevano lacrime di nervoso dai miei occhi.

"Devi andartene da qui" Mi ordinò
"È pericoloso, vai dai tuoi nonni, vai dove vuoi ma lontano da qui" Continuò serio e reverenziale.

Non so cosa mi scattò.
Non so cosa il mio cervello elaborò.
Ma mi avvicinai a lui e iniziai a colpirlo ripetutamente al petto. Con pugni e schiaffi che non sapevo neanche di saper dare.
Lui non si scompose, non indietreggiò neanche di un centimetro. Semplicemente mi fece fare.

"Dopo mesi hai il coraggio di venire qui e di dirmi cosa fare?"
"Tu sei pazzo se credi che ti dia retta!!"
"Vai immediatamente fuori da questa stanza e sparisci per sempre dalla mia vita" I miei occhi erano pieni di rabbia, avevo il fuoco nell' iride.
Urlavo, volevo che le mie parole gli entrassero bene in testa e che lo colpissero dritto al cuore e lo ferissero come lui aveva fatto con me.

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