Le fasi del dolore

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"Se non stai fermo non riuscirò a fermare il sangue"
Rimproveravo Neville mentre con garza e alcol cercavo di medicare le ferite sul suo volto causate dalle nuove punizioni della scuola.
Neville si era rifiutato di praticare la maledizione cruciatus sugli altri studenti e così si era ritrovato un naso rotto e qualche taglio sotto l'occhio.
Mentre premevo leggermente la garza sulla guancia guardavo Neville negli occhi.
Era molto cambiato rispetto agli anni precedenti.
I primi anni era un perfetto disastro.
Ragazzino impacciato, timido, goffo e imbranato.
Era sempre preso di mira da Malfoy e dai suoi scagnozzi.
E giuro che io mi innervosivo ogni volta.
A Draco piaceva deriderlo, beffeggiarlo, insultarlo e renderlo ridicolo davanti alla scuola intera.
Lo detestavo quando lo faceva.
E litigavamo, giuro che litigavamo sempre. Arrivavo a non parlargli per giorni.
Poi però arrivava con una rosa rossa, mi prendeva da dietro, avvolgendomi le braccia intorno al petto, mi baciava il collo e mi sussurrava all'orecchio << Princess, sei ancora arrabbiata? Lo so sono stato un po' un coglione>>
E io lo perdonavo sempre.
Che cretina.

Ora Neville aveva una luce diversa.
Era diventato un uomo che trasudava di coraggio e determinazione.
Era quasi irriconoscibile rispetto al bimbo che il primo giorno di scuola perse la sua ranocchia.
Mi scappò un sorriso.
Neville se ne accorse ma non disse nulla.
Afferrò la mano che avevo sul suo volto e con tono rassicurante pronunciò: "sono contento che almeno tu stia qui..."

Non feci in tempo a rispondere che <<Click>>
Mi girai e vidi Collin scattarci una foto.
Collin era più piccolo di noi e aveva la passione per le fotografie.
Fotografava ogni cosa ma il suo soggetto preferito era Harry.
Lo ammirava tantissimo e sono sicura che fosse entrato a far parte dell'Esercito di Silente per questo motivo.
Ogni tanto fotografava anche me e molto spesso lo faceva di nascosto. Diceva che gli piaceva catturare la mia spontaneità e che da grande avrei potuto fare la modella per quanto uscissi bene in foto.
E ogni volta mi imbarazzavo ma mi piaceva conservare le sue foto. Ognuna di essa mi ricordava un preciso momento della mia vita.

È come se le foto fossero in grado semplicemente di ricordarci che le "cose" sono avvenute davvero.

E quegli scatti mi ricordavano che i momenti trascorsi con Draco erano stati reali; perché si ogni foto era legata inevitabilmente a attimi trascorsi con lui.
Fu per questo che dopo il secondo <<Click>> di Collin lo pregai di posare la macchina fotografica.
Le sue foto mi avrebbero ricordato che ora ero senza Malfoy.Non volevo ricordami che non fosse più nella mia vita.

Finii di medicare Neville quando dal passaggio segreto che conduceva direttamente alla Testa di Porco di Hogsmade, udimmo delle voci.
Eravamo tutti nella stanza delle necessità. Quel passaggio segreto fu creato causalmente dallo stesso Neville quando, rifugiatosi qui per scappare dai "nuovi insegnanti" della scuola, ebbe un forte desiderio di cibo.
E come tutti sappiamo la stanza delle necessità esaudì questo desiderio creando un passaggio che conduceva da Alberforth Silente, che ci sfamava ogni volta con cibo e bevande.
Quella sera la voce era però di una donna. Una voce femminile in lontananza.
Io e Neville ci guardammo per un attimo.
Capimmo subito che si trattava di Arianna, la povera sorella defunta di Silente.
Le andammo incontro e lei senza dirci nulla ci condusse da suo fratello.
Appena arrivammo, stringemmo gli occhi per mettere meglio a fuoco quello che vedevamo davanti a noi.
Harry, Ron ed Hermione.
Corremmo ad abbracciarli.
Lì, d'improvviso mi sentii meglio.
Ma solo per un attimo perché capii che se loro erano qui, Draco aveva avuto ragione.
Hogwarts stava diventando il campo di combattimento della guerra più atroce che il mondo dei maghi avrebbe ricordato. E che io avrei dovuto lottare contro l'amore della mia vita.

I miei pensieri furono distolti dalle voci di quei tre.
"Granger certo che hai proprio una brutta cera"

"Mai come quella di Neville" Scherzò Hermione mentre dai suoi occhi percepii tutto il dolore e lo strazio che aveva dovuto affrontare.
Le sorrisi compassionevole.
Sapevo della loro cattura. Immaginavo cosa lei avesse subito a Villa Malfoy. Una mezzo sangue nella tana del lupo.
Non dissi nulla.
Non potevo.
Draco non era mai stato nella mia stanza. Loro non potevano saperlo.
Neville continuò a chiacchierare per tutto il tragitto, raccontando come si fossero evolute le cose al castello negli ultimi mesi, durante la loro assenza.

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