Pesce fuor d'acqua

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DRACO
Avevo sentito tutto.
Le parole della nonna di Charlotte mi rimbombavano nella testa anche quando lei cercò di minimizzarle.
Ero davvero quello giusto per lei come mi stava ripetendo?
L'avevo fatta soffrire già una volta, o forse anche di più.
Perché, però, lei era ancora qui?
<<Ti spezzerà il cuore!>> L'ultima frase che aveva pronunciato sua nonna era quella che non riuscivo a dimenticare.
Charlotte, invece, era lì a supplicarmi con gli occhi di lottare con lei e non per lei.
E io lo volevo fare, io davvero volevo lottare per noi.
Lei era tutto ciò di cui avevo bisogno.
Ma avevo paura di non essere in grado di amarla come meritava.
Già una volta l'avevo tagliata fuori dalla mia vita per paura, per codardia, per egoismo  e chi l'avrebbe detto che non l'avrei rifatto?

"Ho pensato ad una cosa." Esclamò con un sorriso enorme.
Era da poco arrivata in camera mia e già aveva messo a soqquadro la stanza.
Toccava ogni cosa, libri, magliette, candele e qualsiasi oggetto trovasse davanti.
Si sedette sul letto e continuò a fissarmi stranamente felice.

"È un idea di Luna ed è un idea geniale."
Continuavo a non capire.

"Sarai il mio più uno alla festa che i miei nonni daranno per natale." Disse infine aspettando una risposta affermativa da parte mia.
Io però non riuscivo a darle quella sicurezza.
Non ero stato invitato, neanche la mia famiglia lo era stata e non avevo intenzione di andare.
Mi sarei sentito fuori posto, un pesce fuor d'acqua.

"Charlotte ne abbiamo già parlato. È giusto che tu ci vada ma senza di me."

"Io non andrò senza di te." Incrociò le braccia al petto contrariata.

"Charli, tu devi andare si tratta della tua famiglia!"

"Draco tu sei la mia famiglia." Mi circondò con le braccia e spinse la testa sul mio collo.
Il suo profumo mi inebriava ogni volta.
Il contatto con la sua pelle calda mi provocava una strana sensazione, piacevole e confortante.
Quanto l'amavo e quanto volevo che fosse davvero felice.

"Ehi" Prese il mio volto tra le mani e le mie iridi si persero nelle sue.
Premette le sue labbra contro le mie e il suo sapore di menta mi solleticò.
Fece una faccia triste ma buffa non appena mi distaccai da quel bacio.

"E daiii" Mi implorò come un cucciolo smarrito.

"Non voglio metterti contro tua nonna."

"È una stronza!" Strepitò.

"Ma è pur sempre tua nonna e non voglio che litighiate per me soprattutto sotto Natale."

"E io non voglio passare il Natale senza di te!"
La vidi alzarsi dal letto e prendere un lungo respiro.

"L'anno scorso è stato il peggior Natale della mia vita. Ero sola senza i miei amici e senza di te. Mi sono ripromessa che ciò non sarebbe mai più accaduto. Ti prego non lasciarmi anche stavolta.."

"Io l'anno scorso..." Mi interruppi.
Cosa le avrei mai potuto dire? Che non volevo lasciarla da sola? L'avevo fatto.
E se sarebbe successo di nuovo?

"Tu l'anno scorso hai lottato per me, mi hai lasciato per proteggermi, ora non ce n'è bisogno. Ora ti voglio al mio fianco." Sì avvicinò e mi baciò con passione.
Era impossibile resisterle.

E infatti caddi nel suo tranello.
La sera prima di Natale mi ritrovai anche io nella sua villa immensa a partecipare ad una festa in cui non ero stato neanche invitato.
Mi ritrovai a casa sua come un ospite indesiderato.

Il salotto era perfetto. Era diventato una sala da ballo curata nei minimi dettagli.
La nonna di Charlotte aveva da sempre buon gusto.
Riconobbi diverse persone. Molte erano, infatti, ex amici della mia famiglia.
Era strano non essere qui con loro.
Da quando ne ho memoria a queste feste partecipavo sempre con loro.
Ora mi sentivo da solo e un pesce fuor d'acqua.
Mia madre, anche, aveva insistito che io andassi. Voleva farmi passare più tempo possibile con Charlotte.
C'era una strana intesa fra loro.
Erano le donne che più amavo in assoluto e quelle che mi avevano fatto capire cosa significasse tenere e amare una persona.
Dovevo tutto a loro: alle mie donne.

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