Prologo

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╰┈➤ 𝚃𝚁𝙰𝙸𝙻𝙴𝚁


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┌──────────────────────────────┐
A chi ha capito che la vita non va calcolata, programmata o studiata nei minimi dettagli.
A chi ha capito che la vita va semplicemente vissuta.
E a chi ha paura di farlo.
A voi che spero possiate vivere la vostra vita al massimo, sempre.
E a me, che spero di riuscire a vivere la mia vita al massimo, sempre.
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Una mano mi scuote leggermente la spalla e dopo un po' di fatica riesco ad aprire gli occhi che mi sembravano essersi incollati tra di loro.

«Siamo arrivati Rochelle.»

La voce atona di mio fratello mi risveglia completamente e appena riesco a mettere a fuoco il luogo dove ci troviamo, nonché luogo destinato a diventare la nostra nuova casa rimango piacevolmente colpita.
Nulla supererà mai la mia amata Canada, questo è sicuro. Ma L'Oregon sembra un piccolo mondo ancora inesplorato e pieno di meraviglie.
La vegetazione fitta è presente ovunque, le case hanno uno stile rurale ma mantengono comunque un aspetto moderno e l'ambiente sembra pulito e tranquillo. Unica pecca è il tempo, la nebbia è fitta e il cielo coperto di nuvole.

«Dicono che il tempo sia così quasi tutto l'anno.»

Leggo nell'espressione di mio fratello un velo di tristezza che va a mescolarsi con del disprezzo.
Nessuno in famiglia voleva trasferirsi e lasciare lei
indietro ma è stato necessario.
Tuttavia mio fratello anche se lo ha accettato fin da subito è stato colui che ha odiato più di tutti l'idea di dover lasciare la nostra casa. Ciò mi fa sentire tremendamente in colpa visto che se siamo qui è solamente per me.

«Al posto di parlare voi due perché non mi aiutate a portare gli scatoloni in casa?»

Non me lo faccio ripetere da mio padre due volte e scendo dall'auto curiosa di vedere il luogo dove vivremo da oggi in poi.
Ho le gambe intorpidite a causa delle interminabili ore di viaggio e l'aria fresca di settembre mi colpisce in faccia appena apro la portiera dell'auto. Nulla che tuttavia non possa affrontare essendo abituata alle temperature gelide del Canada.

Prendo il primo scatolone che mi capita sottocchio e mi precipito in casa seguita da mio fratello che fa tutto con molta più calma ma soprattutto disinteresse.

Appena metto piede in casa il parquet produce degli scricchiolii che rimbombano per tutto l'appartamento ancora vuoto per metà.
Ad attirare subito la mia attenzione è un grosso camino moderno a pellet al centro della stanza che riconosco essere un salotto.
In Canada avevamo un camino di quelli a legna contornato da grossi mattoni sul quale appoggiavamo foto, chiavi, le calze per l'epifania e chi più ne ha più ne metta.
Forse quel camino con tutti i suoi ricordi che ci deponevamo sopra sarà proprio una delle cose che mi mancheranno di più della nostra vecchia casa.

Mi riprendo dai miei ricordi e controllo cosa c'è scritto sullo scatolone che ho ancora tra le mani per capire dove vada.
"Fragile. Piatti e bicchieri"

Vado in cucina e apro le ante del mobile che si trova sopra il lavello per poter posare i piatti per poi fare lo stesso con i bicchieri.
La cucina come il resto della casa ha un stile moderno ma che non abbandona il suo aspetto rurale e non mi dispiace.
È come se il passato e il presente si stessero abbracciando.

«Tesoro qui faccio io, tu vai a posare le cose nella tua camera.»
Mio padre mi appoggia una mano sulla spalla sorridendomi con compassione.

Sa che per me e mio fratello è difficile dover riempire questa casa a noi sconosciuta con i ricordi che un tempo si trovavano in quello che era il nostro posto sicuro, il luogo dove eravamo cresciuti.

Salgo le scale due alla volta impaziente di vedere come sarà la mia nuova camera e dopo aver trovato il bagno, la camera di mio padre e quella di mio fratello trovo finalmente la mia di stanza.

La trovo fin da subito enorme contando che prima condividevo la camera con mio fratello, quindi probabilmente mi sarebbe sembrata più grande in ogni caso.
C'è un letto ad una piazza e mezza affiancato da due comodini, uno alla sua destra e uno alla sua sinistra, una scrivania, uno specchio a muro, un armadio a due ante e infine una libreria, tutti spogli senza nulla sopra.
Mi occupo subito della cosa iniziando a riempire la libreria con i miei amati libri che vanno da autori come Oscar Wilde a Dostoevskij e Shakespeare.
Da qualche parte dovrebbero esserci anche dei dark romance nati da wattpad che metto sempre nelle parti più nascoste della libreria solo perché è pericoloso far finire quei libri nelle mani di persone sbagliate. Tipo mio padre, al quale potrebbe venire un infarto.

Dopo aver svuotato tutti gli scatoloni mi rimangono tra le mani solo delle foto di me è il mio ex ragazzo quando eravamo ancora insieme.
Sono stata io a decidere di lasciarlo prima di dovermi trasferire ben consapevole del fatto che non sarei riuscita a gestire una relazione a distanza con lui facendomi capire che forse non era nemmeno la persona giusta per me, è io quella per lui.
L'immenso affetto da parte mia tuttavia è rimasto anche se lui adesso mi odia vedendomi come la cattiva della storia che non lo ha mai amato.

Prendo quelle foto che un tempo avrei posizionato sulla bacheca che avevo in camera e le chiudo in uno dei cassetti della scrivania.
Una volta aver finalmente finito di mettere tutto al suo posto mi guardo intorno e la stanza mi sembra ancora tremendamente vuota e poco familiare nonostante sia piena di oggetti che mi appartengono.

Vado ad accomodarmi sul letto e chiudo gli occhi esausta pensando alla giornata di domani che mi aspetta.

Il mio primo giorno in una nuova scuola.

«Spero solo di poter riempire questo vuoto con tanti nuovi ricordi.»

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𝙃𝙖𝙘𝙠𝙚𝙙 𝙝𝙚𝙖𝙧𝙩Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora