"Non te l'hanno mai detto Rochelle? Alla Winterhaven non puoi fidarti di nessuno."
Trama:
Rochelle Turner sta per iniziare una nuova vita nella città di Portland, Oregon, quando a causa di motivi personali è costretta a lasciare Ottawa, la sua casa...
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R O C H E L L E
Il frastuono tipico dei corridoi pullulanti di studenti della Winterhaven mi risucchia non appena metto piede all'interno della scuola.
Cayden stamattina non mi ha dato il buongiorno aspettandomi all'ingresso.
Doveva accompagnare Edith a scuola, me lo ha scritto per messaggio ieri sera. Quindi entrerà in seconda ora.
Ma la mancanza di quella che ormai è diventata una piacevole abitudine per me, e che tra l'altro è ricominciata da poco, mi ha reso non poco nervosa.
Come quando levi il caffè a colazione a una persona che è dipendente dalla caffeina, avete presente?
Ecco.
Ovviamente non sono arrabbiata con Cayden, anzi, trovo adorabile il modo in cui si prende cura della sua sorellina.
Ma proprio perché non posso prendermela con nessuno, ce l'ho col mondo intero ora.
Ieri notte, come se non bastasse, mi stava anche per salire la febbre; di fatto non dovrei essere a scuola in questo momento.
A causa della malattia vivo più con l'influenza che senza, e attualmente potrebbe venirmi la febbre da un momento all'altro.
Ma stamattina mi sono impuntata con mio padre e mio fratello e alla fine, ovviamente, ho vinto io.
Ho già sprecato troppo tempo a stare lontana dai miei amici pur di rincorrere le mie convinzioni, e adesso non ho bisogno di medicine, visite o riposo.
Ho solo bisogno di vedere Cayden.
Quindi prego semplicemente che questa prima ora passi in fretta.
Con un tonfo chiudo il mio armadietto e punto alle scale.
Brooke ancora non può mettere piede a scuola; tuttavia, se tutto va come deve, dovrebbe tornare domani, mentre Harmony, conoscendola, sarà già in classe seduta al suo banco come la brava, falsa, scolaretta modello che è.
La mia mano scivola lungo la balaustra e mi fermo a ogni gruppo di studenti che scende le scale per farli passare, evitando così che mi travolgano.
Qui nessuno guarda mai dove cazzo mette i piedi.
Finalmente raggiungo il secondo piano, leggermente meno affollato, e mi dirigo verso la prima classe che ho.
