Capitolo 21

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R O C H E L L E

«Logan? Cosa ci fai qui?» gli chiedo confusa più che mai.

«Buonasera Rochelle, sono felice anche io di rivederti.» scherza sulla mia scarsa ospitalità, mentre è ancora fermo sull'uscio della porta.

Da un lato sono sollevata, pensavo ce l'avesse ancora con me per averlo lasciato, e che oramai fosse andato avanti con la sua vita non volendo più avere nulla a che fare con me.

Invece adesso è qui davanti ai miei occhi, e la cosa mi rende felice.

Prima ancora di essere il mio ragazzo è stato il mio unico amico per tutta la mia vita, e mi era mancato.
Non posso negarlo.

«Dai, non iniziare con le battute.» rispondo sorridendogli una volta essermi ripresa dalla confusione iniziale, mentre gli faccio spazio per invitarlo ad entrare in casa.

«È così questa è la tua nuova dimora.» dice guardandosi in giro.

«Già, però non è il momento per parlare di questo adesso. Mi devi un bel po' di spiegazioni, lo sai?»

«Come è giusto che sia immagino.»

Annuisco mentre lo guido verso il salone.
Entrambi ci sediamo sul divano, uno affianco all'altro ma sempre a debita distanza.
Non ci vediamo da più di tre mesi, ed è così strano stare vicini in questo momento, soprattutto per due persone che erano abituate a vedersi tutti i giorni da anni.

«Vuoi qualcosa da bere?» gli chiedo solo per cortesia sperando che dica di no.
Mi rompo le palle di alzarmi.

«So che la tua è una finta e in realtà ti scocceresti di andare a prendermi anche un bicchier d'acqua Rochelle, quindi ti risparmio per sta volta.»

Menomale che mi conosce bene.

«Allora parla pure mentre muori di sete, avanti.»

Logan si schiarisce la voce prima di iniziare a parlare mentre si volta verso di me per guardarmi negli occhi.

«Prima di dirti perché sono qui vorrei innanzitutto scusarmi con te. Dopo che mi hai lasciato non avrei dovuto reagire così male tagliando completamente i ponti con te, soprattutto dopo quello che ci è stato tra di noi. Ma stavo davvero di merda, e avevo bisogno di metabolizzare prima la cosa per potermi calmare o avrei rischiato di sfogare tutta quella frustrazione su di te.
Ed è anche uno dei motivi per il quale sono qui oggi, chiederti scusa per messaggio mi sembrava ridicolo da parte mia, ti meritavi di più dopo il modo in cui mi ero comportato.
Così ho approfittato di un progetto della scuola che mi avrebbe concesso di fare uno scambio di studio qui in Oregon per un mese per cercarti, dirti ciò che volevo dire e per riallacciare anche i rapporti magari.»

𝙃𝙖𝙘𝙠𝙚𝙙 𝙝𝙚𝙖𝙧𝙩Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora