Capitolo 1

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R O C H E L L E

L'odore amarognolo del caffè mi arriva dritto alle narici facendomi svegliare prima di quanto avessi previsto.
Controllo sul cellulare l'orario e sbuffo quando vedo che tra solo dieci minuti sarebbe suonata la sveglia.

Può esistere sensazione più spiacevole dello svegliarsi poco prima che la sveglia suoni senza potersi rimettere a dormire perché tanto sarebbe inutile? Io non credo.

Scendo dal letto e quasi ci ricado su quando ho un calo di pressione per essermi mossa troppo velocemente, iniziamo bene.

Una volta essermi ripresa mi dirigo verso l'armadio da dove prendo la divisa scolastica che ci è stata consegnata quando abbiamo confermato l'iscrizione nella nostra nuova scuola, la Winterhaven.
Da quel poco che ho potuto notare è una scuola di suore molto tradizionalista gestita interamente dalla chiesa.
Addirittura le classi sono ancora divise tra maschi e femmine, e la cosa non mi convince per niente.
Non perché mi interessi avere in classe dei ragazzi sia chiaro, ma perché il primo professore che esordirà con la fatidica frase "lo facciamo per non dare distrazioni ai maschietti" diventerà il mio primo e acerrimo nemico.

«Rochelle sei sveglia? Posso entrare?»

Vado ad aprire la porta a mio padre che entra in camera con un vassoio pieno di dolciumi accompagnati da un enorme tazza di caffè e latte.

«Buongiorno tesoro, ora vado a portare la colazione anche a tuo fratello e poi vi aspetto per accompagnarvi a scuola, okay?»

Faccio un cenno di assenso e Jack, mio padre, mi lascia un bacio dolce tra i capelli.

«Grazie papà, ti voglio bene.»

«Anche io amore.»
Mi sorride per poi uscire dalla stanza.

Vado a sedermi sul letto godendomi la deliziosa colazione che ha preparato mio padre stando attenta a non sbriciolare sulle coperte, cosa che odio.
Dopo aver finito riporto il vassoio in cucina e inizio a prepararmi.

Vado in bagno a farmi una doccia fredda per darmi una bella svegliata e mi do anche una sistemata ai capelli. Infine indosso la divisa.
Per il trucco e gli accessori invece non ho bisogno di applicarmi siccome è vietato truccarsi e indossare collane, bracciali, orecchini e così via.
Altra cosa che non apprezzo per nulla.
Secondo la suora con cui abbiamo parlato hanno preso questa decisione perché "tutti siamo uguali davanti a Dio" e di conseguenza è idoneo che tutti indossino le stesse cose.
Dal canto mio invece è una grande stronzata.
Scegliere che vestiti mettere, come truccarsi o che gioielli indossare è un modo per esprimere chi siamo, per farci conoscere.
Saremo anche tutti uguali agli occhi di Dio ma le persone sono tutte diverse tra di loro ed è una fortuna.

𝙃𝙖𝙘𝙠𝙚𝙙 𝙝𝙚𝙖𝙧𝙩Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora