Capitolo 30

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A L A N

Il mio sguardo resta fisso sui biscotti con le gocce di cioccolato che mi ha preparato Roxy, mentre il mio corpo è incapace di allungare la mano per afferrarne uno e gustarmelo in santa pace.

Effettivamente non ricordo quando è stata l'ultima volta che io mi sia veramente gustato qualcosa senza venir torturato dal mio cervello che si riempiva di sensi di colpa, però adesso la situazione è diversa.

Adesso mi sentirei in colpa anche se non mangiassi perché è una cosa che mi ha preparato lei.

Eppure non riesco a muovere un muscolo e le mani mi tremano così tanto da farmi sembrare infreddolito, come se non fossimo chiusi in camera sua con il riscaldamento a palla siccome è arrivato ufficialmente Dicembre.

Guardo Roxy mentre sceglie un film su Netflix, ma so perfettamente che sta aspettando speranzosa che io inizi a mangiare.

Sia lei che i miei amici mi hanno fatto capire in mille modi diversi che sanno cosa mi sta succedendo, e oramai penso di essere arrivato a un punto dove non posso più restare in silenzio.

Sono anni che penso che qualcosa nel mio fisico non vada, mesi che mi ritrovo in questa situazione dove faccio praticamente la fame, e settimane dove mi sento sempre più debole.

Ho bisogno di parlarne.

Ho bisogno di aiuto.

Perché non è questo quello che voglio.
La preoccupazione nello sguardo delle persone che amo, questa sensazione di disgusto ogni volta che sento anche solo l'odore del cibo, cibo che un tempo amavo. La possibilità di finire in ospedale perché sono sottopeso o perché sforzo troppo il mio corpo con l'attività fisica.

Non voglio niente di tutto questo.

E allora perché non riesco a fare una cosa semplice come tornare a mangiare?

Quale cazzo è il mio problema?

«Roxy...» la chiamo debolmente, a voce bassa.

«Sì?» chiede subito, girandosi nella mia direzione.

«Non riesco a mangiarli, scusami...» abbasso lo sguardo pieno di vergogna, troppo spaventato per vedere la sua reazione.

La sento mentre si sposta sul letto e mi si avvicina.
Una sua mano va a posarsi sul mio ginocchio accarezzandolo dolcemente, mentre con l'altra prende il piatto di biscotti e lo leva da sotto al mio naso posandolo sul suo comodino.

𝙃𝙖𝙘𝙠𝙚𝙙 𝙝𝙚𝙖𝙧𝙩Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora