Capitolo 8

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R O C H E L L E

Mi reco velocemente nell'aula di informatica della scuola con la scusa di dover fare una ricerca.

Appena arrivata mi siedo vicino al primo computer che trovo disponibile, sperando che il mio piano vada a buon fine.

Sto saltando la pausa pranzo per questo.

Solitamente l'attacco di un hacker parte sempre attraverso un utente, per poi muoversi in un escalation di passaggi che sfocia in tutto il sistema.

Quindi spiegato in breve, per essersi insinuato nel sistema della scuola molto probabilmente l'hacker ha fatto partire il suo virus proprio da qui.

Così uso un paio di trucchetti per vedere se un effettivo attacco è partito dal computer che sto utilizzando, e quando vedo che non è così cambio computer, una, due, tre volte finché-

«Signorina si può sapere cosa sta facendo?»

Chiede l'assistente del laboratorio di informatica che si trova nella stanza.

«Studio.» rispondo risolutiva.

«E perché sta cambiando computer ogni 5 minuti?»

«Non funzionano, forse c'è un problema di connessione.»

E cambio il quarto computer.
Ne mancano solo altri... sedici.

«Mi lasci controllare.»

Appena l'assistente di laboratorio si avvicina chiudo tutto e mi alzo.

«Non fa niente, studio a casa. Tanto tra poco finisce la ricreazione.»

«Ne è sicura?»

«Sisi.»

Tranquillo che lunedì sto di nuovo qui pronta ad usare almeno altri quattro computer diversi.

Uscendo dalla porta vado a scontrarmi contro qualcuno.

«Non ci credo, sei un cazzo di incubo.»

«Al massimo sono un sogno ad occhi aperti Rochelle, ritieniti fortunata di scontrarti sempre con me.»

«Abbassa la cresta, non sei Miss America.»

«E tu non sei Miss "rompi coglioni", eppure riesci sempre a farlo.»

«Sai solo fare queste battutine da bambino delle medie O'Connor?»

𝙃𝙖𝙘𝙠𝙚𝙙 𝙝𝙚𝙖𝙧𝙩Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora