Capitolo 36

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R O C H E L L E

Faccio scivolare pigramente i piedi sulle scale mentre scendo al piano di sotto, ancora leggermente assonnata, nonostante io sia già sveglia da oltre un'ora e mi sia anche già lavata e vestita per andare a scuola.

Oggi terminano ufficialmente le vacanze di Natale, e evidentemente devo riabituarmi a questi ritmi mattutini e alla sveglia che suona alle sei in punto.

Inoltre, il ritorno a scuola sta generando in me un insieme di emozioni contrastanti che fatico a definire.

Sono contenta perché, nonostante io odi ammetterlo, mi sono mancati tutti.

Lui mi è mancato.

Ma attualmente non saprei nemmeno come fare a guardarlo in faccia dopo quei messaggi che ci siamo scambiati la notte della vigilia di Natale.

Mi maledirei da sola.

Per questo, oltre alla felicità, provo anche una terribile ansia.

E, come se ciò non bastasse, c'è anche la consapevolezza che nulla è stato ancora risolto.
Non ho scoperto niente di rilevante, né ho avuto la forza o il tempo di indagare ulteriormente sulla questione da quando ho appreso del rapporto che avevano tutti loro con Grace.

Più volte ho considerato l'idea di chiedere direttamente a loro per risparmiare le energie, ma la triste verità è che non mi fido più delle loro parole.

In passato sono stati abili attori, e nessuno mi garantisce che non lo saranno anche questa volta.

Ho accumulato così tanto stress per tutta questa faccenda che stamattina non sono riuscita nemmeno a fare colazione per il nervosismo, a differenza di mio padre e mio fratello, che stanno ancora conversando a tavola.
Appena notano la mia presenza, però, si ammutoliscono.

La cosa mi puzza, e non poco.

«Che succede?» chiedo immediatamente, sia per curiosità, sia perché non mi piace che mi vengano nascoste le cose, se non si fosse capito.

Papà guarda Bryan con un'espressione seria che alimenta ulteriormente la mia preoccupazione e in risposta, mio fratello gli manda un chiaro segnale facendogli un cenno del capo per spronarlo a parlare.

«Siediti un attimo amore, dobbiamo discutere tutti insieme di una cosa.»

«Che succede?» ripeto, agitata questa volta, per poi sedermi come consigliato.

𝙃𝙖𝙘𝙠𝙚𝙙 𝙝𝙚𝙖𝙧𝙩Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora