"È proprio a mezzanotte che l'incantesimo si spezza, e la storia diventa un giallo."
A Wonderville la città delle (non) meraviglie, AJ affronta gli anni dell'adolescenza e si ritrova davanti ad un crimine
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Artemide è l'archetipo femminile per eccellenza: insegna a perseguire i propri ideali con tenacia, coltivando l'indipendenza. Un forza, la sua, imbevuta di energia positiva ma che, all'occorrenza, può anche rivelarsi distruttiva. Artemide è l'esempio di tutte quelle sfumature che rimandano all'autosufficienza. Una donna può e deve coltivare la propria femminilità come valore in sé e per sé. La società patriarcale che, tutt'ora vige in alcune zone del mondo, insegna alle donne fin da piccole che la femminilità debba essere adoperata in virtù di un eventuale legame. Artemide insegna per prima che la femminilità è slegata dalla relazione con il sesso maschile, e vige nella donna a prescindere da un'unione che comporti sposalizio.
Perciò per quale motivo nelle favole che ci raccontano da bambine, la donna viene vista come una persona priva di forza, e sempre salvata da un'uomo?
Non è questo il messaggio che dovrebbero mandare. Specie alle bambine che si sottovalutano e credono di non poter essere abbastanza forti per salvarsi da sole, e aspettano il cosiddetto "principe azzurro".
Io posso dire di essermi salvata da sola, e di aver dimostrato quando la forza interiore di una donna possa essere audace.
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Io e Luna siamo state nella sua stanza a pensare alle possibilità che lui possa venire a cercarci. Lo so non dovevamo perdere tempo e dirlo a Avril o a suo padre. Il vero problema è che lui mi ha avvertita. Se avessi detto qualcosa lui avrebbe pubblicato quei video di cui ero il soggetto.
«Cosa hai intenzione di fare?» mi chiede Luna mangiandosi le unghie dal nervoso.
«Di vincere» rispondo decisa.
«E come farai se lui ti sta ricattando? Lo hai visto quanto è pericoloso.»
«Lo so, ma fortunatamente ho tutto quello che mi serve per far in modo che lui finisca in prigione. Il suo grande difetto è il disordine».
Luna mi guarda confusa, con la fronte aggrottata e probabilmente domandandosi che diavolo stessi pianificando.
«Ho trovato molte informazioni. Conosco i suoi punti deboli. Mi serve solo il tuo aiuto.»
«Qualsiasi cosa»
«Mi devi aiutare ad entrare nella scuola questa notte.»
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E così è arrivata quella notte. Emanava un'aria così cupa ma sapeva di giustizia. La luna sembrava più luminosa ed evidente. Indossavo l'abito della recita, però l'avevo imbrattato di rosso. Sembrava che stessi aspettando il diavolo. Ed effettivamente mi sentivo così.
La scuola era completamente buia. Il suono dei miei passi era amplificato. Sembravo in un film dell'orrore.
Con la luce della torcia ho trovato la strada, e sono arrivata nel teatro. Ovviamente ero nella parte più alta dove stavano i computer. Luna in quel momento stava chiamando Blaise per farlo venire qui. Spero che ci metta più del previsto perché credo che ci vorrà un po' di tempo. Ho estratto dalla borsa il foglietto con il codice scritto. E ho acceso il computer. Quando era tutto pronto ho messo il codice per accedere a quei file.
