Capitolo 23

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Nevaeh Rose

Flashback

Sollevo la testa per leggere gli appunti alla lavagna, ma la mia attenzione viene catturata dal mio nome che viene sussurrato. Sollevo la testa vedendo Ryder sullo stipite della porta che mi fa segno di muovermi, indicando l'orologio.

«Sto finendo di copiare gli appunti.» Sussurro scandendo bene le parole. Il moro scuote la testa alzando gli occhi al cielo. «Quanto cazzo sei lenta, Nevaeh.» Alza la voce per farsi sentire e sollevo la testa guardandolo.

«Il linguaggio.» Lo corregge la professoressa Wilson non distogliendo lo sguardo dai fogli sulla cattedra. «Me ne sbatto del linguaggio. Ho una migliore amica che è una fottuta lumaca.» Ribatte Ryder, facendomi stringere la matita con forza.

«Perché non impara da Nevaeh Rose invece di lamentarsi. Se non sbaglio l'ultima volta che ho corretto il suo compito le ho dato una F.» La professoressa solleva lo sguardo, incastonandolo in quello del mio migliore amico.

«Non me ne frega un cazzo della sua materia, come non me ne frega un cazzo di questa scuola.» Solleva l'indice muovendolo in senso circolare. «Allora la porta è lì e non si disturbi a tornare. Il suo è un atteggiamento che non tollero nella mia classe.» La prof dice duramente, facendogli segno di uscire.

Ryder si stacca dallo stipite e fa un passo in avanti, entrando in aula e dirigendosi a passo felpato verso la cattedra. Raccolgo velocemente le mie cose e le infilo nello zaino, raggiungendo il mio migliore amico che sta cercando di trattenere la sua rabbia.

Ho visto raramente il suo sguardo di fuoco e non voglio che per la sua irascibilità ci vada di mezzo la sua condotta e di conseguenza anche la mia.

«Deve stare molto attenta quando si rivolge a me.» Ryder la guarda minaccioso. «Andiamo Ry. Ho finito.» Afferro la sua maglia tirandola. «Sto finendo di parlare, Nev.» Con un gesto repentino scrolla la mia presa e afferra il mio polso stringendolo con forza.

Trattengo il dolore lancinante scaricandolo sull'interno del labbro che sto mordendo con tutta la forza che ho. Ryder lascia il mio polso quando la professoressa si alza e prima che il suo sguardo cada proprio sulla presa.

«Se non esce da quest'aula all'istante chiamerò il preside e provvederò io stessa alla sua espulsione.» Gli occhi color smeraldo della donna davanti a lui, lo costringono a fare un passo indietro. Sta tenendo la rabbia dentro, scaricandola poi tutta insieme.

«Si ricordi di questa faccia, perché posso diven-» Lo interrompo mettendomi davanti a lui. «Le ho detto di andare.» Lo guardo negli occhi e metto le mani sul suo petto, applicando la forza necessaria per farlo retrocedere.

Ryder guarda me e poi la professoressa, per poi ispirare profondamente mentre si dirige verso l'uscita.

«Hai tre secondi per muovere il tuo culo Nevaeh o ti lascio a piedi e non mi frega un cazzo se ti bagni.» Batte la mano sul cornicione per richiamare la mia attenzione. Annuisco sistemando lo zaino sulle spalle.

«Io le chiedo scusa per Ryder. Lui non è così, credo che abbia avuto solo una brutta giornata.» Espiro profondamente nell'esatto momento in cui la presenza del mio migliore amico scompare.

«Non deve scusarsi per lui.» La professoressa mi guarda mentre riprende posto a sedere, spostando i lungo capelli castani dietro le spalle. «In più niente che io non possa gestire, anche io ho figli adolescenti.» Prende il pennarello rosso e abbassa lo sguardo sui fogli.

«Ci tenevo a precisare che un episodio del genere non accadrà più.» Annuisco e mi massaggio il polso dolorante con l'alta mano. La donna dai capelli castani davanti a me sembra accorgersi del mio disagio e sposta lo sguardo sul mio polso.

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