Capitolo 49

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Nevaeh Rose

Apro gli occhi lentamente e mi guardo attorno per mettere a fuoco. Guardo il grande pallone davanti a me e con la mano libera cerco la maniglia.
Gradualmente le scene iniziano a farsi spazio nella mia testa.

«Ti amo Nev.»

Annaspo a quelle parole e con tutta la forza che ho e nonostante il ronzio nelle orecchie, apro la portiera. L'airbag è ingombrante, ma riesco comunque ad uscire dalla macchina.

«Nate?» Mi appoggio alla macchina mentre faccio il giro della vettura. Stringo i denti per il dolore alla testa, ma proseguo la ricerca del mio ragazzo.
Trascino le gambe fino allo sportello del guidatore aperto.

«Il tuo ragazzo è qui.» Trasalisco alla voce di Wallace e una mano coperta da un guanto nero mi afferra, strattonandomi. Perdo l'equilibrio e cado a terra, digrignando i denti per il dolore.
D'istinto metto entrambe le mani sul ventre e sento il respiro morire in gola.

«Nate!» Urlo alla vista del mio ragazzo steso a terra, mi trascino a gattoni verso di lui, ma uno scarpone sulla mia mano me lo impedisce. Il dolore non è niente in confronto al corpo incosciente di Nate. Sento gli occhi pizzicare, così tengo lo sguardo fisso sul suo petto.

«Non così in fretta.» Wallace si abbassa alla mia altezza. «Sai che il tuo ragazzo stava per farmi arrestare?» Mi guarda divertito. Serro la mascella e stringo le mani in pugno.

«Voleva fare l'eroe per te.» Afferra i miei capelli in pugno e mi costringe a farmi alzare. Respiro velocemente e guardo verso Nate.

Devo fare qualcosa o lo perderò per sempre.

«Ha rinunciato alla sua vendetta per una stupida come te.» Ride amaramente e mi stringe con forza le guance, per riportare la mia attenzione su di lui. Gli sputo in faccia così da lavare via il suo ghigno.

Nate.

«Non ti meriti neanche di respirare la sua stessa aria.» Lo spingo via, così da liberarmi dalla sua presa. «Infatti lui è morto.» Fa un passo indietro e sento il ronzio nelle orecchie.

È morto.

Scuoto la testa a me stessa e appoggio le mani sul terreno umido, quando mi colpisce un capogiro improvviso.
Non è vero.
Nate tornerà da me.
Vero?

Afferro una manciata di terra quando Wallace toglie la sicura dalla pistola e si avvicina a Nate. Si abbassa alla sua altezza e mi guarda. È sempre stato il suo obbiettivo. Uccidermi con il dolore delle persone che amo.
Ma ora devo salvare il mio ragazzo, il risentimento non è lontano vicino a ciò che provo.

«Mi hai fatto diventare pazza.» Mi alzo lentamente con le gambe che sono gelatina e stringo forte il pugno.

«Sono stata in clinica per colpa tua.» Avanzo verso di lui. «Se vuoi prendertela con qualcuno fallo con me.» Tutti i dolori che sentivo fino a qualche minuto fa, vengono sostituiti dal rush di adrenalina.

«Per ora preferisco vederti morire internamente mentre ogni persona intorno a te cade.» Punta la canna contro il corpo di Nate e tiene l'indice saldo sul grilletto.

«Non è così che andrà.» Gli lancio il contenuto della mano in faccia e nel momento in cui abbassa la guardia, scatto verso di lui e gli faccio cadere la pistola, allontanandola da lui.
Wallace ride alla mia azione e sfila un pugnale dallo scarpone.

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