Capitolo 33

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Madeline

Il color rosso rubino dello Château Mont-Redon tinge per quale secondo il cristallo del calice, mentre lo faccio girare lentamente. La mia attenzione è rivolta al vino rosso fruttato e l'odore di liquirizia,  cioccolato e frutti rossi si insinua nel mio naso, invogliandomi a bere un sorso.

In questo momento anche la goccia di alcool che scende lungo il bicchiere è più interessante di questa testa di cazzo, che sono costretta a guardare. Faccio una smorfia schifata, ma non per il vino francese, ma per il capo dei miei genitori.

Non ricordo il suo nome perché le cose che non mi interessano mi entrano in un orecchio e mi escono dall'altro. Non fingo di interessarmi a qualcosa su cui non ci sprecherei la minima attenzione. Solamente che questa sera devo per forza subirmi il suo continuo parlare della Provenza e di come lui sia attento al lavoro dei suoi dipendenti.

Sposto lo sguardo su mia sorella e il suo orso tatuato che tornano a degnarci della loro presenza. Mi acciglio quando capto un'espressione sconvolta sul viso di Nev e un'espressione indecifrabile su quella di Nate.

«Tutto bene?» Mi sporgo verso di lei quando si siede e sobbalza non appena metto la mano sulla sua coscia. «Cosa? Ehm si.» Annuisce. No, non va per niente bene. È quello che i suoi occhi dicono, ma che mi sta nascondendo.

«Nev che è successo?» Sussurro sporgendomi verso il suo orecchio. «Va tutto bene, Maddie.» Mette la mano sulla mia e mi guarda abbozzando un sorriso. Trattengo il respiro per qualche secondo per poi tirarmi su e tornare al mio calice.

Non ho idea di cosa stiamo parlando, ma sembra una conversazione così animata da non accorgersi della presenza di noi tre. Quindi mi alzo con il mio bicchiere e sgattaiolo in cucina.
Non ho finito il mio drink e ci sono delle fette di salame e delle scaglie di formaggio in più.

Mi appoggio con i gomiti al bancone di marmo e sgranocchio un cracker e addento una fettina di salame allo stesso tempo. Chiudo gli occhi e mastico lentamente, così da gustare i due sapori insieme.
Lascio il cambio al bicchiere del vino e prendo a sorseggiare il mio Pornstar Martini.

«Maddie!» Urla sussurrando mia sorella con la testa che sporge dalla porta finestra. Apro gli occhi e sbuffo sonoramente quando mi fa cenno con la testa di uscire fuori. Vorrebbe sputargli in faccia anche lei a quel coglione che ha davanti, ma si sta contenendo per mamma e papà. Io invece mi sto contenendo perché non spreco il mio drink preferito per lui.

Mi sollevo dal piano e mi incammino fuori con il mio cocktail al frutto della passione e il calice di vino, ormai finito. Lo sguardo del capo finisce su me per via del rumore del tacchi contro il pavimento in legno.
Lo guardo velocemente per poi sedermi. Mi sto scocciando ed anche tanto. Spero solo che si potrà dare un taglio a questa messa in scena il prima possibile.

«Tu invece Madeline cosa ti piace fare?» Il liquido dolce nella mia bocca scende come mille chiodi nella gola. «Non le interessa veramente saperlo.» Poso il bicchiere e stringo le labbra in una linea sottile quando mi becco un'occhiataccia dalla mamma. Fanculo. Si sta rompendo tanto quanto me.

«Oh no, in realtà si. Come ho già detto anche a tua sorella vogl-» Papà lo interrompe e si alza mettendogli sul piatto più pasticcio di pollo. «Un'altro po' di pasticcio, Ronald.» Non rifiuta e inizia a mangiare, facendo calare il silenzio sulla tavola.

Accavallo le gambe e allento il nodo del foulard, che inizia a stringere. Ronald sposta lo sguardo su di me, più precisamente sul mio collo. Stringo i pugni sotto il tavolo, conficcando le unghie nei palmi. Anche Nev lo nota e si irrigidisce afferrando la mia mano.

«Visto che siamo quasi giunti al termine di questa meravigliosa cena.» Il tizio si pulisce quella boccaccia e posa il tovagliolo di cotone vicino al suo piatto. «Approfitto per dire che il vostro aiuto è veramente fondamentale in questo periodo, Amelia e Scott.» Il mio corpo viene pervaso da centinaia di scariche elettriche, che mi fanno appannare la vista.

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