2 - PADFOOT E MOONY

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11 ottobre 1975

Era passata una settimana da quando c'era stata quella festa nella Sala Comune di Grifondoro.

Remus camminava in Sala Grande, intento a raggiungere il tavolo di Grifondoro e, più in particolare, i suoi amici.

"Moony, cosa hai risposto alla terza domanda?" gli chiese Peter, con il quaderno di Trasfigurazione aperto davanti e un muffin in mano.

"Che dice?" domandò Remus di rimando, sedendosi tra lui e James, che gli avevano tenuto il posto.

"Dice di descrivere il processo e gli elementi chiave per eseguire una Trasfigurazione di un oggetto inanimato in un animale"

"Fammi vedere" disse Remus, con la bocca piena (aveva appena dato un morso al suo toast), e si mise a leggere ciò che aveva scritto il suo amico.

Dopo pochi secondi, Remus osservò: "È giusto."

"Cosa?" chiese Peter incredulo, "Davvero?"

"Sì. Non capisco perché ti preoccupi tanto."

Peter sorrise timidamente.

Remus continuò: "C'è solo una cosa che manca. Hai scritto correttamente riguardo alla visualizzazione mentale della forma e alle cose dopo, ma la formula giusta è Trasmutatio Animalis."

"Cazzo" esclamò Peter, portandosi una mano alla testa, come se se ne fosse appena ricordato. "Grazie, Moony".

Remus sorrise e tornò a mangiare il suo toast.

Peter era tenero ed affabile, ma molto, molto insicuro. Remus pensava fosse un peccato, poiché poteva dare grandi risultati.

Dall'altro lato c'era James, che era l'esatto opposto di Peter. Sicuro di sé, sempre al centro dell'attenzione, a tratti arrogante. E popolare, uno dei più popolari della scuola. Aveva un grande cuore, però. A volte, Remus aveva paura che potesse stancarsi di lui, che era tutto fuorché popolare o di bell'aspetto. Tuttavia, James gli aveva sempre dimostrato un genuino affetto.

I due lo avevano aiutato in momenti molto difficili e Remus glie ne era e glie ne sarebbe stato eternamente grato.

Dopo le lezioni di quella mattina, Remus tornò da solo in dormitorio. James era andato al campo di Quidditch ad allenarsi e Peter l'aveva seguito.

Posò le sue cose a terra e si gettò sul letto, stanco.

Mentre cercava di svuotare la sua mente, notò qualcosa sul suo comodino.

Si stupì di non averlo visto prima, non era neanche così piccolo: era un pacco incartato male.

Sulla carta c'era scritto A Moony.

Solo Peter e James lo chiamavano in quel modo. Pensò potesse, dunque, trattarsi di un loro scherzo, poi rifletté: in quel caso, avrebbero usato il suo nome completo per non destare sospetti.

Con la curiosità a mille ma anche con un po' di incertezza, delicatamente, Remus scartò il pacco. Era un... disco?
Sheer Heart Attak - Queen.
Ora gli tornò in mente tutto. Il ragazzo del bagno. Quello era l'unico disco che aveva. E glie lo aveva... regalato? Prestato?

Nessuno sapeva neanche chi fosse l'altro, come aveva fatto a mandarglielo? E se avesse scoperto che era lui?

Esaminò meglio la carta che il tizio aveva usato per proteggere l'album, ed effettivamente notò un'altra scritta.

Buon ascolto! -Padfoot

Padfoot? Chi era Padfoot? Era il nome di quel ragazzo? Non sembrava un nome, però.

Qualunque cosa fosse successa, a Remus si scaldò il cuore quando si sentì in possesso di quel disco. Senza perdere tempo, e approfittando del fatto che fosse solo in camera, mise in funzione il suo giradischi col nuovo disco dentro.

Happy little day
Jimmy went away
met his little Jenny
on a public holiday...

La musica sembrava entrargli dentro. Non conosceva quelle canzoni, quindi le ascoltò per la prima volta.

Quell'album gli piacque, gli piacque tanto.

La verità era che, mentre era sul letto e ascoltava, aveva gli occhi chiusi, e immaginava di ascoltarlo con il ragazzo del bagno. Poteva sentire quella voce, roca dal pianto, cantare a squarciagola le note di Killer Queen. Immaginava, senza sapere perché, che uno come lui l'avrebbe fatto.

Mentre il giradischi riproduceva In the lap of the gods, che era l'ultima canzone dell'album, a Remus venne in mente di ringraziare il suo donatore.

Padfoot, aveva scritto sulla carta. Se avesse scritto una lettera indirizzata a Padfoot, come, probabilmente, lui aveva fatto con Moony, avrebbe funzionato?

Il disco era terminato.

Senza perdere tempo, Remus si alzò e lo rimise da capo. Poi, aprì la sua borsa marrone e ne estrasse una pergamena accartocciata. L'aprì.

Prese una piuma, la intinse nell'inchiostro e... si bloccò. Rimase fermo a fissare il foglio per diverso tempo. Stava facendo tutto così velocemente, come se rispondergli sarebbe stato facile, una cosa da niente, rapida.

Remus si concentrò. Cosa avrebbe dovuto scrivere? Sarebbero dovuti essere dei ringraziamenti formali? Pensò di no. In fondo, il ragazzo non si era neanche disturbato a scrivere qualcosa oltre che Padfoot e Moony.
Forse un semplice grazie sarebbe bastato.
Però, era anche vero che quel Padfoot gli aveva dato quello che doveva essere il suo unico disco. Forse meritava più di un semplice grazie.
E se si aspettasse che Remus si svelasse?

Tutte queste paranoie furono sospese quando James e Peter tornarono in camera.

James era completamente ricoperto di sudore ed emanava un odore non proprio buono.

"Prongs, vattene in bagno, ti prego" esclamò Remus appena lo vide, esagerando tappandosi il naso.

"Che c'è?" chiese James, visibilmente distratto.

Peter fece una smorfia, facendo tornare il suo amico alla realtà: "Intende che puzzi di Quidditch, Prongs. Ti si può sentire arrivare da lontano."

Remus rise. "Peter ha ragione. Un aroma particolare."

James sembrò aver afferrato, anche se in ritardo, e sorrise, fintamente protestando: "Hey! Sono un giocatore di Quidditch, io. Devo averlo un po' di odore di campo per rendere autentico il mio ruolo."

Peter rise ancora. "Sì, beh, certamente. Non si può dire che non sia autentico!"

James, ancora sorridente, ammise: "Okay, okay, colpevole. Vado a farmi una doccia."

Detto questo, se ne andò dritto in bagno, chiudendosi la porta alle spalle.

Peter, intanto, notò Remus con vicino un foglio di pergamena vuoto.

"Che fai?" gli chiese.

"Scrivo a mia madre" mentì.

"Salutami la dolce Hope" gli disse, allora, Peter.

Remus era totalmente assente, cercando di concentrarsi.

Alla fine, optò per un semplice Grazie, ragazzo del bagno. Ottimo disco.
-Moony

Poi andò a portare il messaggio alla guferia. Sperò che funzionasse.

Passarono due giorni, e Remus si ritrovò una nuova lettera sul comodino.

LETTERE ANONIME ~ Sirius Black & Remus LupinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora