39 - L'AULA ABBANDONATA

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(vietato ai minori di 18 anni)

Chi voglio prendere in giro? Sappiamo benissimo che leggerete tuttə.

"Allora? Allora? Allora?" James martellava la testa di Remus senza sosta, come se non fosse già abbastanza stordito.

Era mattina e si trovavano in Sala Grande. Remus non rispondeva, troppo impegnato a guardare qualcuno a tre tavoli di distanza.

Sirius non lo stava guardando. Stava zitto e mangiava, e sembrava ascoltasse la conversazione che i suoi compagni avevano intavolato attorno a lui. Sembrava allegro, però.

"Marls," chiamò Peter, "tu hai fatto i compiti di Astronomia?"

Remus scosse la testa immediatamente, come per un richiamo.

"Cosa? Astronomia?"

Tutti fissarono Remus, straniti. Lily e Peter avevano addirittura aperto la bocca, mentre quella di Marlene stava gradualmente divenendo un sorriso.

"Moony, tu non fai Astronomia." osservò Peter, ancora con le sopracciglia corrugate.

Remus si sentì tutti quegli sguardi puntati addosso, così cercò di tornare in sé.

"Sì... lo so." rispose. "Che avete tutti da fissare?"

"Sei solo..." iniziò, incerta, Lily. "un po'..."

"Strano." concluse Mary.

"Perché?" Remus chiese, cercando di fare finta di niente. Ovviamente, però, questo fece sì che agisse con più ansia.

Intanto, gli sguardi di tutti si dissolsero.

"Sei un po' assente, poi entri in una conversazione in cui si parla di un corso che non segui neanche..." disse Peter.

"Non posso essere curioso di qualcosa che non seguo?" chiese Remus, permaloso.

"Non sto dicendo questo..." sì giustificò Peter, insicuro.

"La conversazione era sui compiti. Letteralmente." concluse Mary.

"Quindi?" Remus domandò.

"È... strano, tutto qui." Mary rispose.

"Remus," James lo chiamò, salvandolo. "Posso parlarti?"

Remus sospirò. "Certo."

I due si alzarono da tavola. Remus portò con sé il suo mezzo muffin al cioccolato per mangiarlo strada facendo.

I due si allontanarono dal tavolo dei Grifondoro, dirigendosi verso l'uscita della Sala Grande. Catturarono lo sguardo di Sirius, ma Remus non se ne accorse: era troppo impegnato a pensare a cosa dire al suo amico.

James era il suo migliore amico, lo era sempre stato, da quando si conobbero. Era dura nascondergli le cose. Tuttavia, Remus non riusciva ancora a parlarne. Non era per Sirius, in realtà, era più per la faccenda in sé.

"Allora? Ti sei deciso a parlarmi, finalmente?" James domandò, esausto.

"È Sirius."

"Cosa?! Black?"

"Sì. Sai già delle lettere."

"So già delle lettere, ma... non capisco."

"Cosa c'è da capire?"

"Voglio dire..." James sembrava davvero in difficoltà. "Capisco che... insomma," cercò di non fare una smorfia, "stiate diventando amici, ma perché la notte? Cosa c'è da nascondere?"

LETTERE ANONIME ~ Sirius Black & Remus LupinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora