11 - TASSOFRASSO VS SERPEVERDE

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13 dicembre 1975

Quando Remus lesse l'ultima lettera di Padfoot, si stupì nel notare la frase 'A volte penso che sarebbe bello se fossimo amici, normalmente, intendo, e andassimo in giro alla ricerca di locali in cui suonano buona musica mentre siamo vestiti da rockstar.'

Sembrava fin troppo confidenziale. C'era qualcosa di male in ciò? Remus non riusciva a capirlo, ma decise che gli piaceva, e lo assecondò.

Caro Padfoot,
nessun problema. Mi piace condividere la musica. I miei compagni di stanza non apprezzano così tanto i miei gusti.
Sai, una volta sono andato in un locale nella Londra babbana in cui suonavano roba forte. Parlo degli Aerosmith, Lou Reed, i Creedence... È stato incredibile. Dovresti andarci, un giorno.
Comunque, perché Moony? Non ha senso, effettivamente. Tutto frutto della fantasia dei miei amici.
Tieni pure il disco. Male che vada, lo ricomprerò. Sai, mi piacerebbe morire con quell'album che fa da sottofondo ai miei lamenti.
Moony

[...]

"Che casino!" aveva esclamato Peter, mentre non si capiva, dal suo tono, se se ne stesse lamentando o ne stesse gioendo.

"Ci mancherebbe! È una partita importante." rispose Marlene, dietro di lui.

Quest'ultima era seguita da Mary, Lily, James e, infine, Remus, colui che aveva, fra tutti, meno voglia in assoluto di essere lì.

Faceva parecchio freddo, quel pomeriggio d'inverno.

Rimpianse di non essersi portato un libro per passare il tempo. Non che se ne fosse dimenticato, era proprio quello che stava per fare, ma James e Peter glie lo avevano vietato categoricamente.

"Ma Prongs, non ci sei mica tu in campo! Che te ne importa?" Remus aveva provato ad obiettare, ma James gli aveva risposto e spiegato che stava disonorando e profanando la sacralità del Quidditch.

James e Marlene non erano in campo perché non toccava alla loro squadra giocare, quel giorno.

La partita era tra Tassofrasso e Serpeverde.

L'aria era piena di attesa e di tensione, mentre tutta la scuola si trovava allo stadio di Quidditch, ormai quasi interamente seduta sugli spalti.

Purtroppo, Peter aveva fatto ritardo e, grazie a lui, tutti gli amici stavano rischiando di rimanere in piedi per tutta la durata della partita.

"Merda, non ci sono più posti." si lamentò James, e Peter sbuffò di suo canto.

In effetti, tutto ciò che riuscivano a vedere erano soltanto dei posti singoli ognuno lontanissimo dall'altro. Ed anche quelli erano pochi.

"Ragazzi, tranquilli" li rassicurò la ragazza dai capelli rossi, con grande sorpresa ed ammirazione da parte di James. "Se mi seguite, vi prometto che ci sederemo tutti."

"Cos'hai hai in mente?" le domandò Mary.

Tutti quanti iniziarono a camminare saggiamenti dietro di lei, che avanzava adagio per non finire addosso agli altri studenti. Era tutto così stretto.

"Pandora." rispose Lily alla sua amica.

"Pandora?" chiese, ancora, Mary, mentre cercava di salire un gradino senza finire addosso a un goffo studente del primo anno.

"Sì. Terrà un posto per tutti noi."

Poi, a voce più bassa, aggiunse: "L'unica cosa è che tiferà per Serpeverde."

"Ce lo faremo andar bene." rispose Peter, ansioso di trovare un posto e potersi finalmente sedere.

"Sacrilegio!" esclamò James, fintamente sconvolto e con la bocca aperta.

LETTERE ANONIME ~ Sirius Black & Remus LupinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora