TW: linguaggio esplicito
TW: autolesionismoRemus non avrebbe mai saputo cosa Padfoot stava per chiedergli. Forse ne era anche felice, aveva il cuore che gli batteva all'impazzata per l'ansia. Nonostante stesse risalendo all'accettare se stesso, infatti, non era ancora pronto per quello. Per ammetterlo davanti a qualcun altro. Qualcun altro che, a dirla tutta, avrebbe potuto anche essere disgustato da lui.
Questa volta, però, erano entrati altri due ragazzi. A giudicare dai loro passi, sembrava avessero fretta di entrarvi.
Naturalmente, da quel momento in poi, Moony e Padfoot non dissero una parola.
Uno dei due ragazzi che si trovava nell'antibagno aveva appena aperto il rubinetto dell'acqua, e Remus poté sentire uscire dalla sua bocca alcune parole.
"Schifosi sanguemarcio." L'amarezza nelle sue parole era evidente.
L'altro studente, a quell'affermazione, sputò nel lavandino.
"Devono bruciare." continuò il primo, dalla voce così rude.
Remus ebbe la spontanea reazione di serrare i pugni molto forte, tanto da farsi male nei palmi con le sue stesse unghie.
Si sentì il secondo aprire un altro lavandino e tossire. Poi disse "Dobbiamo fare qualcosa." La sua voce era più soffocata.
Il primo ragazzo sospirò.
Il secondo proseguì: "Non ti parlo di una stronzata. Ti parlo di qualcosa. Qualcosa di grande."
"Cosa direbbe il Signore Oscuro?"
Remus si congelò. Non gli era nuovo sentire dei suprematisti del sangue parlare, ma idolatrare così apertamente e deliberatamente il Signore Oscuro gli fece rivoltare lo stomaco.
"Direbbe che c'è da fare una cosa bella grossa, stavolta. E poi, sarebbe fiero."
Era così strano, così malato. Era così che doveva essere affidarsi al diavolo in persona. Remus aveva la gola secca e lo sguardo ghiacciato, perso nel vuoto di quattro sottili pareti di legno.
Si sentì un po' di silenzio, e poi il primo parlò ancora:
"Quella Macdonald..."
"Già, quella." disse l'altro. "Si arroga il diritto di parlare. Di rispondere a noi!"
"Una bella botta e chiuderà quella fogna di bocca."
Ancora dei passi, più lenti, stavolta, e poi:
"Si pentirà di esistere, quella feccia. Se ne pentiranno tutti."Ci fu un altro lungo sospiro, seguito da, probabilmente, quello che fu un calcio su una colonna portante e un lamento urlato.
Finalmente, si poterono udire i passi dei due divenire sempre più lievi e meno riconoscibili. Se ne erano andati.
Remus si sentì a pezzi. Pensare di doverlo dire a Mary gli avrebbe spezzato il cuore... ma sarebbe stata la cosa più brutta. E poi, lui non poteva proteggerla. Non poteva proteggere nessuno.
Remus aveva ancora le ginocchia portate al petto, la faccia inclinata in avanti e le mani allineate indietro, tra i capelli.
Per un attimo, quasi si dimenticò della presenza di Padfoot.
"Moony?" Padfoot chiese.
"Pads." rispose Remus, con un fil di voce, cosa che Padfoot notò.
"È tutto... a posto?"
Remus scosse la testa, come se Padfoot potesse vederlo. "No. Non direi. No."
"Mi dispiace che tu abbia dovuto assistere a una cosa del genere." disse il ragazzo nell'altro bagno.
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LETTERE ANONIME ~ Sirius Black & Remus Lupin
FanfikceSirius Black è stato smistato in Serpeverde, Remus Lupin in Grifondoro. Tra la rivalità delle due case e i due fronti della guerra, Moony e Padfoot comunicano attraverso due pseudonimi e mille lettere, senza sapere il vero volto l'uno dell'altro. Un...