47 - LA FESTA, pt. 2

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"Ben rivisti." esclamò Remus appena raggiunse Dorcas, Marlene e Sirius.

"Non ce n'è bisogno." Dorcas rise.

"Cosa?! Anche tu?!" Sirius si lamentò.

"In mia difesa, non è stato difficile capirlo."

"Oh, cazzo."

"Sono come voi, è ovvio che ho un sesto senso su queste cose."

Remus arrossì e si coprì il viso. Come voi. Per lui era ancora così strano.

"Quindi non preoccupatevi," Dorcas continuò, "Lo notano solo i colpevoli." Fece loro un occhiolino.

"Io non sapevo di te, però." osservò Sirius.

"Questo è perché siamo brave."

Ci fu un nuovo sguardo tra le due ragazze. Remus le aveva guardate bene, così vicine e allo stesso tempo così distanti, poi aveva guardato Sirius. E provò la stessa cosa.

"Ma ho la bocca cucita." proseguì. "Sempre, quando riguarda queste cose."

"Grazie." Sirius annuì. "Mio fratello non deve.. assolutamente.."

"Sicuro." esclamò la ragazza, "Non lo saprà. Non grazie a me, almeno."

Sirius tirò un sospiro di sollievo, e sorrise. "È così strano avere un alleato nella mia casa."

Marlene mise un braccio attorno alle spalle di Remus, accarezzandolo. Lui le sorrise.

Sirius era seduto sul divano rosso molto comodamente, e aveva un calice di vino rosso in mano. Era solo il suo secondo bicchiere, ma continuava a fissare Remus. E stavolta lo faceva come se nessuno potesse vedere e, dall'altra parte, neanche Remus sembrava accorgersene. Chiacchieravano, ma sembravano mangiarsi con gli occhi.

Dopo qualche altro bicchiere di whisky, a Remus cadde lo sguardo su James. Quando le feste erano nella Sala Comune di Grifondoro, James Potter beveva come un dannato. Si sentiva a casa e credeva di poter fare di tutto.

Adesso, per esempio, si trovava a "cantare" una strana canzone che Remus non aveva mai sentito prima, con un microfono che non funzionava. Ovviamente, James non se ne era accorto.

A un certo punto, accadde qualcosa che Remus non si sarebbe mai aspettato, anzi, che nessuno si sarebbe mai aspettato: Sirius Black, ancora col suo bicchiere mezzo pieno in mano, raggiunse il ragazzo ubriaco e si mise a urlare quella canzone che, a quanto pareva, conosceva, avvicinandosi al microfono finto.

Remus non riusciva a smettere di ridere. James sembrava fargli spazio, sembrava condividere volentieri il microfono e l'attenzione di tutti.

Probabilmente, pensò Remus, James non aveva idea di chi fosse realmente colui che stava dando spettacolo con lui.

Vedeva semplicemente due simpatiche figure, una vestita di rosso e una di nero, stonare qualche nota in modo così convinto da riuscire quasi a farti credere di avere un minimo di abilità nel canto, ma con un tipo di chimica che non si era mai vista. Come se si conoscessero da sempre. Come se fossero amici da sempre.

E mentre loro due continuavano a urlare, Remus si voltò e vide Regulus Black, che li fissava, con aria seria, forse infastidita, a braccia conserte. Accanto a lui, Pandora guardava la scena con la bocca spalancata. Lily ballava in modo idiota con Mary e Lucy, non prestando molta attenzione al resto.

Solo per un attimo, gli occhi grigi di Regulus si stanziarono su di Remus, e Remus si voltò immediatamente, timoroso che il fratello di Sirius potesse essersi accorto di uno sguardo di troppo.

LETTERE ANONIME ~ Sirius Black & Remus LupinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora