40 - IL SECONDO DUELLO

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Dormirono abbracciati anche quella notte, aldilà di quanto non fossero comodi. Sirius fu il primo ad addormentarsi e a dormire profondamente, e Remus non poté che esserne felice e guardarlo mentre anche lui prendeva sonno. Guardava quei suoi lineamenti così delicati. Sembrava così innocuo.

Remus fu anche il primo a svegliarsi, la mattina dopo. Il sole sembrava sorto da un po', questa volta.

"Sirius!" sussurrò Remus.

Sirius aprì gli occhi con fatica. "Percepisco del panico nella tua voce." Aveva la voce roca e rilassata.

"C'è del panico, è tardi!"

"Quanto tardi?"

"Non lo so, ma è tardi."

Remus si alzò di scatto, aggiustandosi i vestiti e prendendo in mano il mantello.

Sirius sbuffò. "Arrivo."

"Fosse per te, salteresti le lezioni." commentò Remus.

"Molto probabile." Sirius sorrise, sempre con quella voce roca e grave, poi si sporse verso l'altro per baciarlo, ma Remus si era già avviato verso il muro dove si presumeva sarebbe stato il tunnel segreto.

Sirius sbuffò ancora. "D'accordo." Prese la bacchetta e pronunciò l'incantesimo rivelatore, poi si mise a gattoni ed entrò nel tunnel, seguito da Remus.

"Secondo te che aula era questa?" chiese il ragazzo dietro di lui mentre vagavano nel buio.

"Non ne ho idea. Ma ho fatto delle ricerche, appena ne ho scoperto l'esistenza. Ho girato tutto il castello, non l'ho mai trovata al di fuori di questo passaggio."

"Strano." Remus si grattò la testa con la bacchetta.

"Sospetto... ma non ne sono sicuro, insomma... che ci abbiano fatto qualche strana riunione segreta."

Remus rise brevemente. "Chi, secondo te? Tipo... Silente ed altri?"

"Forse. Lo spero, almeno."

"Dici che..?"

"Sì, magari ci si riunivano i mangiamorte." rispose Sirius, con nonchalance.

Remus trovava difficoltoso toccare quel tasto con Sirius, sapeva che avrebbe dovuto stare molto attento a come ne parlava. Sapeva che Sirius era una brava persona, ma sapeva anche che era immischiato con quelle cose fino al collo.

"Ecco, siamo arrivati." disse Sirius.

"Aspetta, ti dò il mantello."

"Grazie, Moony. "Alohomora."

La piccola porta davanti a loro si aprì, ma Sirius fu molto cauto nell'aprirla del tutto: prima accostò l'orecchio al legno, in modo da assicurarsi che non ci fosse ancora nessuno. "Via libera." sussurrò, infine.

Con uno scatto, uscì, poi tese e prese la mano di Remus. Appena entrambi furono fuori, Sirius aprì il mantello, ed entrambi divennero invisibili.

Erano molto vicini, praticamente attaccati, uno dentro il respiro dell'altro.

"Allora..." iniziò Sirius.

"Sì, torna al tuo dormitorio." disse Remus.

Prima di andare, Sirius si fiondò sulle sue labbra, e Remus non oppose alcuna resistenza.

"A presto." lo salutò Sirius, in un sussurro. Entrambi si scambiarono un sorriso complice.

"A presto."

[...]

Quella mattina, appena Remus tornò al dormitorio, James era già in piedi. Era praticamente pronto, ma non gli disse nulla, se non semplicemente per salutarlo. Peter era in bagno, ma non si era accorto di niente.

LETTERE ANONIME ~ Sirius Black & Remus LupinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora