23 - SAN VALENTINO

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"Ma che diavolo hai fatto?" domandò James.

"Io? Io non ho fatto niente!"

"Quindi... tu e Marls?"

"Assolutamente no, Prongs! Te l'ho detto, l'ha fatto perché eravamo nel bel mezzo di un discorso importante e quella ragazza stava per interromperci."

"Ragazza?"

"Sì, Zoe!"

"Quante ne hai, Moony?" rise Peter.

"Smettila. Andiamo, dico davvero, non c'è niente tra me e Marlene e non c'è niente tra me e Zoe."

"Sicuro non ci sia niente tra te e Zoe?" continuò Peter.

"Sì, Pete, niente."

"Sai, vi ho visti l'altra sera, sembravate..."

"Non sembravamo niente!" Remus alzò la voce.

Ci fu un momento di silenzio. Peter abbassò lo sguardo e si voltò. "Va bene, Remus, scusa..."

Anche James stava iniziando a guardarlo in modo strano.

"No, scusa. Wormy, non..." sospirò. "Non volevo."

I due continuavano a guardarlo impauriti, come se fosse un mostro. E non era neanche la luna piena.

Remus lasciò la stanza, adirato. Più il tempo passava, più si pentiva delle reazioni che aveva avuto. Non aveva neanche domandato a James come fosse andata con Lily. Non che si aspettasse fosse andata in qualche modo, in realtà, lei lo avrebbe rifiutato a prescindere. Ma non si riteneva un buon amico.

Dopo aver raggiunto la Sala Comune, si mise a guardare la neve di febbraio dalla finestra. Stava ancora nevicando, e questo gli fece provare un brivido di freddo, così si avvicinò al caminetto acceso.

Qualcuno entrò nella Sala Comune per dirigersi al dormitorio. Mentre camminava, guardò verso Remus con uno sguardo curioso. Remus sbuffò. Entrò qualcun altro, così Remus fece subito per abbandonare da sala e andarsi a rifugiare in biblioteca, anche se non sapeva, effettivamente, se lì sarebbe potuto essere invisibile, ma non fu uno studente qualsiasi ad essere entrato. Era Lily. Ed era sola, per fortuna.

"Remus." la ragazza lo salutò dolcemente.

A Remus venne spontaneo sorriderle. Un sorriso così comprensivo.
"Non tempestarmi di domande anche tu, ti prego." disse Remus.

"Non ne ho bisogno." lei sorrise, avvicinandosi a lui. "Marlene mi ha spiegato tutto."

Esattamente in quel momento, a Remus venne una specie di fitta allo stomaco. Tutto? In che senso"tutto"?

"Che- che intendi con..." riformulò la frase. "Cosa ti ha..."

Lei lo guardò interrogativa, e rispose: "Che Zoe non ti piace, e che è stata tutta colpa mia e di Mary, ieri sera. Non ti abbiamo questo nulla. Avevi tutto il diritto di non volerle parlare. Ecco perché ti ha baciato."

Remus fece un sospiro di sollievo.
"Bene. Voglio dire... sì, esatto." si grattò goffamente la testa.

Lily sorrise al suo gesto. "Certo, potevate scegliere un modo meno crudele per farglielo capire." ribatté ma, prima che Remus potesse rispondere, aggiunse: "So che è stata lei."

Remus non disse niente, semplicemente più la ragazza parlava, più il sollievo si diffondeva dentro di lui. "Grazie." disse, infine, il ragazzo.

"Il fatto è che adesso..." continuò lei.

"Adesso?"

Rise ancora. "Tutta la scuola crede che stiate insieme."

Remus ci pensò. A nessuno importava di lui, non era mai stato l'anello fondamentale di niente. Però, Marlene era una dei migliori giocatori di Quidditch. Non era popolare nel vero senso del termine, ma tutti sapevano chi fosse e avevano il suo nome sulle loro bocche.

LETTERE ANONIME ~ Sirius Black & Remus LupinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora